01/07/2008 - Il Consiglio dei Ministri del 27 giugno scorso ha approvato in via preliminare il
terzo decreto correttivo del Codice degli appalti.
La novità più importante è la riforma della disciplina del project financing: le tre fasi finora previste per la selezione del concessionario saranno sostituite da una gara unica.
La nuova procedura (art. 153) prevede che l’amministrazione ponga a base di gara uno studio di fattibilità e rediga una graduatoria tra le offerte presentate; segue la nomina a promotore per il soggetto risultato primo in graduatoria. L’amministrazione approva il progetto preliminare presentato dal promotore (eventualmente modificato su richiesta dell’amministrazione stessa). L’amministrazione aggiudica la concessione dopo una procedura negoziata con il promotore o, in caso di rinuncia di quest’ultimo, con i concorrenti successivi in graduatoria.
La modifica segue la
cancellazione del diritto di prelazione in favore del promotore (la facoltà di adeguare la propria proposta alle richieste dell’amministrazione), abrogato dal
DLgs n. 113 del 31 luglio 2007 (secondo correttivo al Codice) perché in contrasto con la normativa comunitaria.
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Le altre novità
È stata eliminata, ance per le gare sotto la soglia comunitaria, la possibilità per le amministrazioni di escludere automaticamente le
offerte anomale . Anche in questo caso la norma del Codice contrastava con la legislazione europea; d’ora in poi le offerte anomale dovranno essere comunque esaminate.
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Novità anche per la qualificazione delle imprese : ai fini della dimostrazione dei requisiti della cifra di affari realizzata con lavori svolti, dell’adeguata dotazione di attrezzature tecniche e dell'adeguato organico medio annuo, il periodo di attività documentabile non sarà più quello degli ultimi cinque anni ma sarà possibile scegliere i migliori cinque anni del decennio antecedente la qualificazione SOA.
“Entro l’autunno - ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli - ci si propone di realizzare questa riforma, sbloccando definitivamente anche il regolamento esecutivo degli appalti, e venendo così incontro alle richieste che gli operatori del settore hanno avanzato da tempo”.
Non c’è traccia invece nel testo approvato dell’incentivo per il personale tecnico dipendente delle Stazioni appaltanti che effettui la validazione dei progetti. La modifica era stata proposta anche da Unitel (
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Il decreto sarà ora sottoposto all’esame della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari per i pareri, prima di tornare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.