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Elettrodomestici e mobili: ok alla detrazione del 20%

Elettrodomestici e mobili: ok alla detrazione del 20%

Voto di fiducia alla Camera per il DL incentivi. Almeno di classe energetica A+ gli elettrodomestici agevolabili

Vedi Aggiornamento del 24/06/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 24/06/2013
03/04/2009 - Via libera della Camera alla fiducia chiesta dal Governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo della  legge di conversione del Decreto Legge 5/2009 (Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi). Con 298 voti favorevoli e 235 contrari è stato accolto l'emendamento Dis 1.1 interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge.
 
L’articolo 2 del DL 5/2009 - ricordiamo - introduce una detrazione del 20% delle spese, sostenute tra il 7 febbraio 2009 e il 31 dicembre 2009, per l’acquisto di mobili, elettrodomestici, computer e televisori. Il tetto massimo della spesa agevolabile è fissato a 10.000 euro, e l’importo massimo della detrazione è di 2.000 euro da ripartire in cinque quote annuali. Per accedere alla detrazione è necessario avviare, o aver avviato a partire dal 1° luglio 2008, lavori di ristrutturazione, usufruendo della detrazione del 36%.
 
Nel maxiemendamento - non ancora reso noto - dovrebbero essere confermate le modifiche all’articolo 2 del DL, introdotte dalle Commissioni Finanze e Attività produttive:
 
- la definizione “ad alta efficienza energetica” per gli elettrodomestici ammessi alla detrazione è sostituita con “di classe energetica non inferiore ad A+”;
 
- il protocollo di intenti che la Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto stipulare con i produttori dei beni incentivati entro il 13 marzo scorso, per definire gli impegni relativi al mantenimento dei livelli occupazionali e al rispetto dei pagamenti ai fornitori, è stato sostituito con un protocollo di intenti tra il Ministero dello sviluppo economico e i produttori, finalizzato a monitorare gli effetti del decreto. Inoltre, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, il Ministero dello sviluppo economico, con proprio decreto, detterà disposizioni per vigilare sul rispetto degli impegni previsti, anche tramite periodica audizione delle organizzazioni datoriali e sindacali.
 
Il voto definitivo sul provvedimento è previsto per oggi; successivamente il ddl passerà al Senato, per essere convertito in legge entro il 12 aprile.
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