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Rinnovabili, le regioni chiedono più protagonismo

Rinnovabili, le regioni chiedono più protagonismo

Giudizio positivo con qualche osservazione sul piano di azione nazionale

Vedi Aggiornamento del 01/12/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 01/12/2010
28/07/2010 - Il Piano di azione nazionale per lo sviluppo delle energie rinnovabili lascia in generale soddisfatte le Regioni. Che hanno però manifestato qualche dubbio sulle modalità in cui raggiungere gli obiettivi europei di sostenibilità richiamati dalla Direttiva 2009/28/CE.
 
Nel manifestare apprezzamento per la volontà di conformarsi agli obiettivi di Bruxelles, in Conferenza delle Regioni gli enti locali hanno rivendicato un maggiore protagonismo nei processi decisionali, fin dalla fase di predisposizione dei documenti, in modo da garantire un lavoro congiunto.
 
La Costituzione, infatti, inserisce l’energia tra le potestà legislative concorrenti delle Regioni, che però nel Piano nazionale vengono declassate a semplici portatrici di interessi.
 
Dal punto di vista dei contenuti, le perplessità espresse riguardano le forme di incentivazione e la reale possibilità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sicurezza dell’approvvigionamento energetico, riduzione dei costi dell’energia e promozione di filiere tecnologiche innovative.
 
Secondo i Governatori risulta difficile ipotizzare un ampio successo senza la proroga del 55%. Il settore dell’edilizia è infatti quello con maggiori margini di intervento, ma potrebbe subire una battuta d’arresto con il ridimensionamento di uno strumento efficace per stimolare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
 
Altrettanto disincentivante è la riduzione nel ritiro dei certificati verdi previsto dalla manovra per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica.
 
Criticata poi la mancanza di dettagli concreti, così come l’ipotesi di uno sviluppo continuo e lineare delle rinnovabili, non ipotizzabile soprattutto per i settori del rinnovabile termico e dei trasporti. Negli ultimi anni, ad esempio, la produzione di energia elettrica è stata di gran lunga anteposta all’energia termica.
 
Per garantire l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili è auspicabile infine la disponibilità di una adeguata rete elettrica, che consenta l’assorbimento di tutta la produzione disponibile.
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