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Infrastrutture protagoniste nella fase 2 del Governo Monti

Infrastrutture protagoniste nella fase 2 del Governo Monti

Cresce l’attesa per i contenuti da presentare a fine mese agli incontri con i vertici europei, l’Esecutivo punta sul project financing

Vedi Aggiornamento del 09/01/2013
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 09/01/2013
04/01/2012 - Ritmi serrati per il Governo, che dopo il varo della manovra Salva Italia è alle prese con le misure a sostegno della crescita. A rivitalizzare l’economia potrebbero essere le infrastrutture, con tempi più veloci per la realizzazione e maggiori certezze per i privati che decidono di investire.
 
A detta dell’Esecutivo dovrebbe essere proprio il project financing a rivestire un ruolo centrale, riducendo i rischi legati ai procedimenti amministrativi che possono sorgere in sede di aggiudicazione degli appalti.
 
Come si apprende da fonti di stampa, nonostante negli ultimi anni siano aumentati i bandi di gara con project financing, l’Italia rimane sempre sotto la media europea. Il motivo potrebbe essere ricercato nell’incertezza dei finanziamenti da parte delle banche, ma anche in una mentalità diffusa in base alla quale si ricorre al project financing solo in mancanza di risorse pubbliche.
 
Oltre alle misure varate dalla manovra, che già vanno in questo senso, a detta dei tecnici la soluzione sta nel recupero della certezza delle procedure.
 
Insieme a questi obiettivi, prima del confronto con i vertici europei, l’esecutivo sta mettendo a punto una serie di misure che dovrebbero riguardare l’abbattimento dei costi delle grandi opere, il potenziamento delle società di progetto, l’emissione di project bond e l’introduzione di incentivi fiscali per gli investitori privati.
 
Le iniziative dovrebbero confluire nella “fase 2”. Si tratta di una sorta di strategia studiata per la crescita e lo sviluppo economico. Le misure dovrebbero infatti seguire alla fase 1, caratterizzata dal rigore e dalle necessità di rientro, che hanno portato all’aumento dell’imposizione, facendo temere il blocco dell’economia.
 
Secondo le intenzioni del Governo, i contenuti potrebbero essere pronti prima dell’Eurogruppo del 23 gennaio e del Consiglio Europeo, atteso per lunedì 30 gennaio.

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