29/05/2012 - Trasformare le aree degradate per favorire la ripresa economica. È entrato nella fase operativa il Piano Città. Due miliardi saranno subito disponibili per l’avvio dei lavori di riqualificazione urbana, mentre dal primo giugno i comuni italiani interessati potranno inviare le proposte di riqualificazione, che saranno valutate dalla cabina di regia istituita ieri.
A darne notizia è stato il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia dopo il “Tavolo Città” con cui è sono state definite tempistica e modalità di attuazione del programma di riqualificazione.
Dopo l’avvio dell’operazione i comuni potranno firmare il contratto di valorizzazione urbana con i soggetti coinvolti nel piano. Si tratta di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell'Economia, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente, Ministero della Coesione sociale, Ministero dei Beni Culturali, Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia del Demanio, Conferenza delle Regioni, Anci, Ance, Federcostruzioni e Confedilizia.
Il contratto consisterà in un accordo di programma sugli impegni dei soggetti e la destinazione delle risorse assegnate.
Nella prima fase, il Piano Città potrà contare su due miliardi che comprendono i fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le risorse della Cassa dei depositi e Prestiti destinate all’housing sociale e quelli dell'edilizia scolastica a disposizione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Completeranno il quadro gli incentivi di Regioni, Comuni e privati.
Come specificato da Ciaccia, l’intento del piano è l’apertura celere dei cantieri partendo dal presupposto che l’edilizia e la valorizzazione delle aree urbane degradate costituisce un volano per la crescita.
Ricordiamo che il nuovo
decreto “sviluppo” urgente, predisposto dal Ministero delle Infrastrutture, contiene misure ad hoc per la riqualificazione e lo sviluppo delle città e prevede la costituzione di un fondo in cui far confluire le risorse non utilizzate o provenienti da revoche, capace di attrarre anche gli investimenti privati (
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