
La Tasi costerà a imprese e professionisti da uno a 2 miliardi
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NORMATIVA
La Tasi costerà a imprese e professionisti da uno a 2 miliardi
Cgia Mestre: anche se la nuova imposta assorbirà la maggiorazione Tares, gli immobili a uso produttivo rischiano di essere i più colpiti
Vedi Aggiornamento
del 30/03/2015
Vedi Aggiornamento del 30/03/2015
14/01/2013 - La Tasi, tassa sui servizi indivisibili, potrebbe costare alle imprese un miliardo di euro se si applicasse l’aliquota base dell’1 per mille. A causa delle difficoltà finanziarie in cui versano i Comuni, però, è molto probabile un incremento delle aliquote, con un costo ancora maggiore a carico degli immobili produttivi. A tracciare questo quadro è stato uno studio della Cgia Mestre, che a titolo esemplificativo ha delineato i due scenari estremi che potrebbero verificarsi.
Aliquota all’1 per mille
Nel primo scenario, la Cgia Mestre ha ipotizzato che venga applicata l’aliquota base dell’1 per mille prevista dalla Legge di Stabilità per il 2014. In questo caso, i capannoni del gruppo D pagherebbero in media 557 euro a testa, gli studi privati circa 192 euro, i laboratori artigianali 79 euro, negozi e botteghe 97 euro. A versare di più sarebbero le banche, che in media dovrebbero pagare 1501 euro.
In totale, quindi, la Tasi peserebbe sul settore produttivo per un milione e 44 mila euro.
Aliquota al 2,07 per mille
Nella seconda ipotesi ai calcoli della Cgia Mestre viene applicata una aliquota al 2,07 per mille. Si arriva a questo valore seguendo una serie di considerazioni. Secondo l’emendamento che il Governo dovrebbe presentare a breve al ddl Enti locali, la somma di Imu e Tasi non potrà superare l’11,4 per mille.
Ipotizzando che l’aliquota Imu applicata sugli immobili ad uso produttivo rimanga come negli anni passati al 9,33 per mille, effettuando la differenza tra l’11,4 per mille e il 9,33 per mille si deduce che l’aliquota massima della Tasi non potrà superare il 2,07 per mille.
Applicando l’aliquota massima, in media i capannoni pagherebbero 1153 euro, gli studi 398 euro, i laboratori artigianali 163 euro, le banche 3108 euro, i negozi e le botteghe 390 euro.
Il costo complessivo per il settore i questo caso sarebbe di 2 miliardi e 161 mila euro.
Secondo il segretario della Cgia Mestre, Giuseppe Bortolussi, il secondo scenario prospetta un’ipotesi estrema che non si verificherà facilmente. Allo stesso tempo è però lecito immaginare che i Comuni ritocchino al rialzo l’aliquota base dell’1 per mille.
A detta di Bortolussi, anche se bisogna considerare che la Tasi assorbirà la maggiorazione Tares, con le modifiche nella tassazione degli immobili si rischia di colpire maggiormente le imprese, che hanno già subito un aumento dei costi con il passaggio dall’Ici all’Imu.
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Aliquota all’1 per mille
Nel primo scenario, la Cgia Mestre ha ipotizzato che venga applicata l’aliquota base dell’1 per mille prevista dalla Legge di Stabilità per il 2014. In questo caso, i capannoni del gruppo D pagherebbero in media 557 euro a testa, gli studi privati circa 192 euro, i laboratori artigianali 79 euro, negozi e botteghe 97 euro. A versare di più sarebbero le banche, che in media dovrebbero pagare 1501 euro.
In totale, quindi, la Tasi peserebbe sul settore produttivo per un milione e 44 mila euro.
Aliquota al 2,07 per mille
Nella seconda ipotesi ai calcoli della Cgia Mestre viene applicata una aliquota al 2,07 per mille. Si arriva a questo valore seguendo una serie di considerazioni. Secondo l’emendamento che il Governo dovrebbe presentare a breve al ddl Enti locali, la somma di Imu e Tasi non potrà superare l’11,4 per mille.
Ipotizzando che l’aliquota Imu applicata sugli immobili ad uso produttivo rimanga come negli anni passati al 9,33 per mille, effettuando la differenza tra l’11,4 per mille e il 9,33 per mille si deduce che l’aliquota massima della Tasi non potrà superare il 2,07 per mille.
Applicando l’aliquota massima, in media i capannoni pagherebbero 1153 euro, gli studi 398 euro, i laboratori artigianali 163 euro, le banche 3108 euro, i negozi e le botteghe 390 euro.
Il costo complessivo per il settore i questo caso sarebbe di 2 miliardi e 161 mila euro.
Secondo il segretario della Cgia Mestre, Giuseppe Bortolussi, il secondo scenario prospetta un’ipotesi estrema che non si verificherà facilmente. Allo stesso tempo è però lecito immaginare che i Comuni ritocchino al rialzo l’aliquota base dell’1 per mille.
A detta di Bortolussi, anche se bisogna considerare che la Tasi assorbirà la maggiorazione Tares, con le modifiche nella tassazione degli immobili si rischia di colpire maggiormente le imprese, che hanno già subito un aumento dei costi con il passaggio dall’Ici all’Imu.
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Norme correlate
Legge dello Stato 07/04/2014 n.56
Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni
Legge dello Stato 27/12/2013 n.147
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014) (IUC Imposta Unica Comunale, Proroga detrazioni 65%, 50% ristrutturazioni e bonus mobili)
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Simulazione della Cgia Mestre
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