10/08/2014 - In sette anni, dal 2007 ad oggi, il settore edile ha perso 800 mila posti di lavoro, ha visto fallire 14200 imprese e ha subito un calo degli investimenti pari a 58,8 miliardi.
Sono questi i
dati presentati dall’Associazione nazionale costruttori edili (
ANCE) durante la conferenza di presentazione dell’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni.
Secondo quanto rilevato dall’osservatorio, il calo degli investimenti ha coinvolto la nuova edilizia abitativa, che è scesa di
58,1 punti percentuali, l'edilizia non residenziale privata, che ha registrato un
-36,3% e le opere pubbliche, dove la riduzione degli investimenti ha toccato il
48%.
L’unico settore che ha registrato un aumento del
23,6% è stato quello delle
manutenzioni e ristrutturazioni, influenzato positivamente dagli incentivi fiscali riconosciuti agli interventi di riqualificazione degli immobili.
Il crollo più preoccupante riguarda i
permessi di costruire per la realizzazione di nuove abitazioni, che nel 2013 sono stati 58 mila. L’Ance ha sottolineato che si tratta di un dato vicino ai volumi del 1936 e che se non si attivano subito le risorse, escludendo dal Patto di Stabilità interno gli investimenti, nel 2015 ci sarà un ulteriore calo 2,4%.
Qualche segnale positivo arriva invece dalle
compravendite residenziali, che nei primi tre mesi dell'anno sono tornate a crescere, facendo segnare un +4,1% anche se, ha lamentato l’Ance, preoccupa la decisione della Bce di escludere l’edilizia dal nuovo programma di immissione di liquidità.
Per invertire la rotta, l’Ance ha ipotizzato uno scenario con la proroga delle detrazioni fiscali del 50% e 65%, investimenti in opere pubbliche pari a 5 miliardi di euro, derivanti dall’attuazione dei
programmi di edilizia scolastica e di
risanamento idrogeologico, e il varo del decreto
Sblocca Italia, pensato per la velocizzazione delle opere bloccate o incompiute. L’Ance ha però aggiunto che, anche se i programmi fossero attuati rapidamente, per una vera inversione di tendenza sarebbe necessario l’allentamento dei vincoli finanziari, come il patto di stabilità interno, e la semplificazione delle procedure.
L’associazione degli edili ha inoltre messo in evidenza l’aumento della
tassazione sulla casa, che negli ultimi tre anni è aumentata del 200%.
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