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Redditi dei professionisti, quelli dei tecnici sono i più bassi

Redditi dei professionisti, quelli dei tecnici sono i più bassi

Adepp: nel 2015 il reddito medio è stato di 34mila euro, quello dei progettisti si è fermato a 22mila

Vedi Aggiornamento del 16/05/2018
Redditi dei professionisti, quelli dei tecnici sono i più bassi
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 16/05/2018
16/12/2016 - Il reddito medio dei liberi professionisti nel 2015 si è attestato sui 34.000 euro, per i tecnici (ingegneri, architetti, geometri, periti industriali e agrotecnici) si è fermato a 22 mila euro.
 
Sono i dati che arrivano dal VI Rapporto annuale del Centro Studi AdEPP (Associazione degli Enti previdenziali privati).
 

Redditi dei professionisti: i più bassi nell’area tecnica

Il Rapporto evidenzia come, in termini nominali, l’area delle professioni tecniche ha subìto, tra il 2005 e il 2015, un decremento pari al 9,4%, nettamente più significativo rispetto al decremento del 2,14% rilevato sul reddito medio AdEPP, che comprende tutte le categorie professionali.
 
Secondo AdEPP, le professioni tecniche hanno subìto un calo all’incirca 5 volte più pesante rispetto al decremento fatto registrare dall’intero collettivo di professionisti preso in esame.
 

Reddito professionisti: persistono le disparità

Il decremento dei redditi dei liberi professionisti nel 2014-2015, in termini nominali, è stato più contenuto e prossimo allo zero (-0,3%) rispetto al trend riscontrato nel periodo 2005-2015. Pur essendo il calo dei redditi vicino allo zero, restano sempre evidenti i gap di genere, generazionali e geografici.
 
L’analisi mette in evidenza le difficoltà dei giovani professionisti (fino a 35/40 anni) che guadagnano tra il 24% e il 34,4% del reddito di un loro collega con età compresa tra i 55 e i 60 anni. In termini pratici ciò significa che gli iscritti con età compresa tra i 25 e i 30 anni guadagnano un reddito pari a circa 1/4 di quello dichiarato dai loro colleghi con età compresa tra i 55 e i 60 anni.
 
Il centro studi ha anche condotto un’indagine su 85.000 donne professioniste che nel periodo 2005-2015 hanno avuto almeno un figlio. Emerge che, dopo la maternità, il 65% delle mamme ha perso il proprio reddito o lo ha fortemente ridotto. Nel dettaglio, il 15% delle donne è uscito temporaneamente o definitivamente dal mondo professionale; il restante 50% ha avuto invece un decremento medio del reddito del 40%. (Tale calo è in realtà anche maggiore in termini reali poiché è stato calcolato al netto del decremento di reddito registrato dall’intera platea a causa della crisi).
 
Al 2015 le regioni che presentano i redditi medi più alti sono la Lombardia (circa 60.000 euro), il Trentino Alto Adige (circa 59.200 euro) e l’Emilia Romagna (circa 49.000 euro) mentre le regioni che presentano i redditi più bassi sono il Molise (circa 23.000 euro), la Basilicata (circa 22.700 euro) e la Calabria (circa 20.300 euro). 
 
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