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Opere pubbliche incompiute: in arrivo l’elenco aggiornato

Opere pubbliche incompiute: in arrivo l’elenco aggiornato

Dal triennio 2019-2021 occorrerà indicare il destino delle incompiute: completamento, riutilizzo o demolizione

Vedi Aggiornamento del 06/07/2022
Opere pubbliche incompiute: in arrivo l’elenco aggiornato
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 06/07/2022
04/04/2018 - È scaduto il 31 marzo scorso, per le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori, il termine entro cui segnalare le opere pubbliche incompiute al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
 
Sulla base dei dati ricevuti, il Ministero, le Regioni e Province autonome, con il supporto di Itaca, entro il 30 giugno 2018 pubblicheranno l’aggiornamento annuale dell’anagrafe delle opere incompiute.
 
La ricognizione delle incompiute - spiega il MIT - assume particolare rilevanza anche alla luce delle indicazioni del recente Regolamento 16/2018, previsto dal Codice dei Contratti, che disciplina le procedure e gli schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione della programmazione di lavori, servizi e forniture.
 
Il Regolamento prevede, a partire dalla programmazione triennale dei lavori 2019-2021, la pubblicazione delle incompiute da parte degli enti locali, indicando per ciascuna opera il destino, dal completamento, al riutilizzo, alla demolizione.
 
Il Sistema informativo di monitoraggio delle opere incompiute (Simoi) attivato nel 2013 - ricorda il MIT -, è accessibile dal sito del Servizio Contratti Pubblici ed è una banca dati delle opere incompiute di competenza delle amministrazioni statali, regionali e locali. Si tratta di uno strumento conoscitivo, a supporto delle stazioni appaltanti e degli enti aggiudicatori, che consente di monitorare, ogni anno, lo stato di avanzamento delle opere incompiute secondo parametri oggettivi e predeterminati.
 
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