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Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma

Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma

Il progetto di Lorena Alessio in mostra alla Biennale di Architettura di Venezia

Vedi Aggiornamento del 20/02/2019
Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma
di Valentina Ieva
Vedi Aggiornamento del 20/02/2019
28/05/2018 - L’edificio antisismico in legno prefabbricato, progettato per ricucire le ferite del sisma che ha colpito Accumoli nel 2016, è diventato realtà. 

Qual è la particolarità di Accupoli? Essere il primo edificio in Italia ad avere elementi portanti in legno compensato.   

Da sabato 26 maggio la struttura, ideata da Lorena Alessio in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Torino, è esposta tra gli immobili d’avanguardia del viaggio virtuale di Arcipelago Italia, a cura di Mario Cucinella, alla Biennale di Architettura di Venezia.
 

Foto Accumoli_HELP (8).jpg - Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma

Foto Associazione H.E.L.P. 6.5 

Foto Accumoli_HELP (10).jpg - Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma

Foto Associazione H.E.L.P. 6.5



Accupoli, centro aggregativo per accogliere eventi per la collettività

I lavori di costruzione di Accupoli - la prima struttura in Italia a testare una tecnologia giapponese - sono partiti a settembre scorso e terminati da pochi giorni.
L’edificio si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente: il primo e più ampio ospita la sala polifunzionale di aggregazione per la collettività.
 
Il secondo, più piccolo, ospita i servizi di accoglienza e cucina. La forma è quella tipica della casa nell’immaginario comune. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente ad alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno. Di notte lo spazio diventa una lanterna che illumina l’esterno della nuova piazza cittadina.
 
Gli elementi della struttura temporanea sono stati tagliati in Piemonte, con macchinari a controllo numerico, e sono stati trasportati in loco e assemblati con la partecipazione degli stessi giovani progettisti.
Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere smontata con facilità, riciclata o riutilizzata.

IMG_5772.JPG - Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma
Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
 


Accumoli, solidarietà e sostegno economico per una gara di oltre 300mila euro

Oltre all’impegno dell’architetto Lorena Alessio, il progetto è stato sostenuto e supportato  economicamente da: Compagnia di San Paolo e Acri (l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria), Aniem Piemonte (Associazione Nazionale Imprese
Edili e Manifatturiere), da Auser Lazio, da Rotary Campidoglio e Budapest Duna, da aziende piemontesi e non (fra cui Betonwood, Ormea Franco, Dott. Gallina, Gallo Legnami, Idrocentro, Unimetal, Finder, Daikin, Vimar, Siet) e da un team composto da ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici.
 
Il progetto può considerarsi esito di una gara di solidarietà che supera i 300mila euro.
 
“L’associazione delle PMI edili Aniem Piemonte pone particolare attenzione al valore etico del costruire. Per questo motivo abbiamo voluto essere al fianco di H.E.L.P. fin dall’inizio, portando un contributo molto concreto: le nostre maestranza hanno infatti lavorato con entusiasmo e dedizione per mesi, consapevoli di essere portatori di valori importanti e di azioni pensate a sostegno delle metamorfosi sociali, anche quando, come nel caso di Accumuli, purtroppo non sono naturali e richiedono un grado di sensibilità ancora più alto”, ha dichiarato Marco Razzetti, presidente della sezione piemontese di Aniem.
 
L’iniziativa fa capo all’associazione H.E.L.P. 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, nata a luglio 2017 per iniziativa dello stesso architetto Alessio. Tra i giovani tesisti e architetti che hanno partecipato al progetto: Carola Novara, Chiara Mezzasalma, Francesca Turnaturi e Fabio Vignolo.

Foto Accumoli_HELP (3).jpg - Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma
Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
 

Accupoli, Compagnia di San Paolo: ‘sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei

La Compagnia di San Paolo sostiene l’Associazione H.E.L.P. 6.5 e il progetto per la realizzazione di soluzioni innovative che possano aiutare la ripresa delle comunità in condizioni di vita disagiate a causa del terremoto.
 

“Riteniamo particolarmente innovativa una progettazione e una costruzione capace di sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei, che ha visto coinvolti laboratori di architettura, tecnologia ed ingegneria del Politecnico di Torino e si avvale dell’esperienza sviluppata dal laboratorio di Hiroto Kobayashi presso la Keio University di Tokio” ha affermato  Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo.
 

“Il progetto di Accupoli rappresenta infatti un esempio virtuoso di collaborazione tra comunità locale e comunità studentesca, attiva sul territorio. Un modo di apprendere sul campo, misurandosi con progetti e problemi concreti, che resulta sempre più importante per garantire ai nostri studenti una formazione a tutto tondo e aperta a esperienze progettuali innovative”, ha concluso la Prorettrice del Politecnico di Torino Patrizia Lombardi.

 
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