
Accupoli: il primo edificio in compensato autoportante ricuce le ferite del sisma
Il progetto di Lorena Alessio in mostra alla Biennale di Architettura di Venezia

Qual è la particolarità di Accupoli? Essere il primo edificio in Italia ad avere elementi portanti in legno compensato.
Da sabato 26 maggio la struttura, ideata da Lorena Alessio in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Torino, è esposta tra gli immobili d’avanguardia del viaggio virtuale di Arcipelago Italia, a cura di Mario Cucinella, alla Biennale di Architettura di Venezia.
Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
Accupoli, centro aggregativo per accogliere eventi per la collettività
I lavori di costruzione di Accupoli - la prima struttura in Italia a testare una tecnologia giapponese - sono partiti a settembre scorso e terminati da pochi giorni.L’edificio si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente: il primo e più ampio ospita la sala polifunzionale di aggregazione per la collettività.
Il secondo, più piccolo, ospita i servizi di accoglienza e cucina. La forma è quella tipica della casa nell’immaginario comune. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente ad alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno. Di notte lo spazio diventa una lanterna che illumina l’esterno della nuova piazza cittadina.
Gli elementi della struttura temporanea sono stati tagliati in Piemonte, con macchinari a controllo numerico, e sono stati trasportati in loco e assemblati con la partecipazione degli stessi giovani progettisti.
Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere smontata con facilità, riciclata o riutilizzata.
Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
Accumoli, solidarietà e sostegno economico per una gara di oltre 300mila euro
Oltre all’impegno dell’architetto Lorena Alessio, il progetto è stato sostenuto e supportato economicamente da: Compagnia di San Paolo e Acri (l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria), Aniem Piemonte (Associazione Nazionale ImpreseEdili e Manifatturiere), da Auser Lazio, da Rotary Campidoglio e Budapest Duna, da aziende piemontesi e non (fra cui Betonwood, Ormea Franco, Dott. Gallina, Gallo Legnami, Idrocentro, Unimetal, Finder, Daikin, Vimar, Siet) e da un team composto da ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici.
Il progetto può considerarsi esito di una gara di solidarietà che supera i 300mila euro.
“L’associazione delle PMI edili Aniem Piemonte pone particolare attenzione al valore etico del costruire. Per questo motivo abbiamo voluto essere al fianco di H.E.L.P. fin dall’inizio, portando un contributo molto concreto: le nostre maestranza hanno infatti lavorato con entusiasmo e dedizione per mesi, consapevoli di essere portatori di valori importanti e di azioni pensate a sostegno delle metamorfosi sociali, anche quando, come nel caso di Accumuli, purtroppo non sono naturali e richiedono un grado di sensibilità ancora più alto”, ha dichiarato Marco Razzetti, presidente della sezione piemontese di Aniem.
L’iniziativa fa capo all’associazione H.E.L.P. 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, nata a luglio 2017 per iniziativa dello stesso architetto Alessio. Tra i giovani tesisti e architetti che hanno partecipato al progetto: Carola Novara, Chiara Mezzasalma, Francesca Turnaturi e Fabio Vignolo.
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Foto Associazione H.E.L.P. 6.5
Accupoli, Compagnia di San Paolo: ‘sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei
La Compagnia di San Paolo sostiene l’Associazione H.E.L.P. 6.5 e il progetto per la realizzazione di soluzioni innovative che possano aiutare la ripresa delle comunità in condizioni di vita disagiate a causa del terremoto.
“Riteniamo particolarmente innovativa una progettazione e una costruzione capace di sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei, che ha visto coinvolti laboratori di architettura, tecnologia ed ingegneria del Politecnico di Torino e si avvale dell’esperienza sviluppata dal laboratorio di Hiroto Kobayashi presso la Keio University di Tokio” ha affermato Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo.