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L’Italia dopo il voto: le aspettative e le proposte dei professionisti

L’Italia dopo il voto: le aspettative e le proposte dei professionisti

Gli Architetti ripropongono i temi della rigenerazione sostenibile della città e del territorio

Vedi Aggiornamento del 27/09/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 27/09/2013
27/02/2013 - Alla Camera centrosinistra avanti di una manciata di voti, appena sufficienti per avere la maggioranza rispetto al centrodestra, Monti a poco più del 10%, exploit del Movimento 5 Stelle che ha raccolto un quarto dei consensi. Al Senato centrosinistra con soli sei seggi in più rispetto al centrodestra, Movimento 5 Stelle quasi al 24%, Monti al 9%.
 
I risultati delle elezioni politiche sono ormai noti a tutti e aprono scenari di grande incertezza, proprio in un momento storico in cui l’Italia avrebbe bisogno di una guida forte e stabile.
 
I professionisti, che nelle scorse settimane hanno seguito con grande attenzione la campagna elettorale, avanzando alle forze politiche le proprie idee e richieste, commentano i risultati ribadendo quelle proposte e mettendo a disposizione la propria competenza per un progetto di crescita del Paese.
 
Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ripropone come tema imprescindibile per il prossimo futuro la rigenerazione sostenibile della città e del territorio.
 
Dopo anni di incuria verso la sicurezza dei territori, di abnormi investimenti in faraoniche infrastrutture, condoni edilizi e diffusa illegalità nell’edilizia, abbandono dei monumenti e del paesaggio, mancata valorizzazione della qualità architettonica, spreco di miliardi di euro in energia, dovuto anche al mancato efficientamento energetico degli edifici, è assolutamente urgente - secondo il CNAPPC - “un progetto integrato sull’habitat, capace di mettere assieme la rigenerazione degli spazi pubblici con il ciclo virtuoso dei rifiuti; il risparmio energetico e idrico con la qualità dell’architettura; la mobilità intelligente con la sicurezza delle case”.
 
“Gli architetti italiani - conclude il CNAPPC - hanno dato prova, con le loro proposte, di essere pronti a fare la loro parte e chiedono quindi ai parlamentari “un ascolto attento, coraggio nelle scelte, visione del futuro, lavoro serio e responsabile, minor rumore mediatico, nella convinzione che tutti, parlamentari e architetti, abbiamo una responsabilità ineludibile nei confronti dell’habitat, della sicurezza e della vita quotidiana dei nostri concittadini”.

“I cittadini hanno voglia di rinnovamento, di una ventata di discontinuità - afferma il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano. In questo senso non va demonizzato il risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle che incarna una vera e propria rivoluzione pacifica che parte dal basso, dalla popolazione. Ora però dobbiamo fare i conti con una situazione di ingovernabilità che non deve e non può incidere sullo sviluppo del Paese”.
 
“Noi professionisti abbiamo già da tempo avanzato una serie di proposte concrete, a ‘saldo zero’ per le casse pubbliche, per il rilancio del benessere economico del Paese, ma anche per garantire la sicurezza e la qualità della vita della popolazione” - conclude Zambrano. Idee e possibili soluzioni che gli ingegneri hanno messo a punto anche per colmare quel vuoto in termini di progettualità emerso dai programmi di partiti ed esponenti politici.

“Quello che i professionisti italiani, ed i geologi tra questi, auspicano all'indomani del risultato elettorale è una stabilità di governo che consenta il varo di alcuni dispositivi di legge assolutamente necessari alla crescita del Paese” - afferma Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.
 
“Le professioni tecniche italiane - prosegue Graziano - hanno infatti abbandonato da tempo il vecchio ruolo corporativo, per abbracciare con convinzione il ruolo di sussidiarietà nei confronti dello Stato. Sono tante le aspettative della comunità geologica italiana nei confronti di un possibile cammino di sviluppo sostenibile del Paese, che vede nella mitigazione dei rischi naturali, sismico, idrogeologico e vulcanico, il tema centrale, ma che si declina anche attraverso proposte di sostenibilità energetica, con incentivi alle applicazioni ed alle tecnologie geotermiche, e di valorizzazione delle risorse, da quelle minerarie a quelle prettamente naturalistiche e paesaggistiche.
 
Ma se davvero vogliamo che questo Paese abbia un futuro di crescita e sviluppo, sarà necessario che il governo che verrà, sperando di averne uno a breve, torni ad investire nella cultura in generale ed in quella delle scienze della terra in particolare. Il nostro è un Paese che ha estremo bisogno dei saperi geologici, costretti come siamo a verificare quotidianamente la veridicità di questa affermazione. Ne prendano atto una volta per tutte il governo ed il nuovo Parlamento - conclude Graziano - e ci chiamino al loro tavolo a poter offrire le nostre idee a costo zero”.
 
I Consulenti del Lavoro - secondo i quali la priorità delle priorità per il Paese è la disoccupazione, la cui risoluzione passa unicamente attraverso lo sviluppo delle Pmi - rilanciano la loro proposta per ridurre il costo del lavoro, sintetizzata in quattro interventi concreti: la revisione delle tariffe di rischio Inail, una nuova destinazione delle risorse accumulate con il fondo di tesoreria del tfr, l’utilizzo del 20% delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale e la riduzione di uno dei capitoli della spesa pubblica.
 
Il progetto di riduzione del costo del lavoro dell’8% è stato presentato dalla presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone, nel corso del Professional Day 2013, svoltosi lo scorso 19 febbraio (leggi tutto). “Sono tutti interventi concreti e realizzabili - spiega Calderone. Basterà solo volerlo ed avere il coraggio di intervenire. Aziende e lavoratori italiani meritano di avere una prospettiva di sviluppo”.
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