
Edilizia libera, il Glossario Unico vale in tutti i Comuni
NORMATIVA
Edilizia libera, il Glossario Unico vale in tutti i Comuni
Il Dipartimento della Funzione Pubblica di Palazzo Chigi a Edilportale: ‘i Regolamenti Comunali non possono decidere quali titoli edilizi richiedere’
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del 26/03/2024

29/05/2018 - I regolamenti edilizi comunali possono prevedere titoli abilitativi diversi da quelli previsti dal Glossario Unico delle opere di edilizia libera?
No, perché i regolamenti comunali devono attenersi al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), dal quale il Glossario Unico discende. A spiegarlo il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, interpellato da Edilportale in seguito all’entrata in vigore del Glossario (DM 2 marzo 2018).
Quest'ultimo ha definito le categorie d’intervento (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ecc.) e il relativo regime giuridico ma non ha esplicitato i singoli interventi facenti parte della categoria. Il Glossario unico, quindi, dà un nome agli interventi che fanno parte delle categorie individuate dal Decreto Scia 2 e riporta il relativo titolo abilitativo.
Il Dipartimento ha specificato che il riferimento sono i Piani Regolatori o Piani Attuativi; questi potrebbero contenere vincoli specifici che ogni intervento, a prescindere dal regime giuridico al quale è sottoposto, deve rispettare.
Pur non essendo richiesto il titolo abilitativo per gli interventi inseriti nell’elenco, infatti, questi ultimi non devono infrangere norme comunali (presenti nei Piani) sulle distanze minime o le altezze massime. Ad esempio, se si realizzasse un ‘intervento libero’ che non rispetta le norme sulle distanze il Comune sarebbe costretto ad intervenire non per la mancanza del titolo abilitativo ma per l'eventuale non conformità edilizia.
Stesso discorso per le norme in materia antisismica, paesaggistica e sui beni culturali: pur non essendo richiesto il titolo abilitativo è necessario rispettare le norme e richiedere eventuali autorizzazioni.
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Il Dipartimento ha risposto che in questi casi dipende dall’intesa che ogni singola Regione a statuto speciale ha con lo Stato.
No, perché i regolamenti comunali devono attenersi al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), dal quale il Glossario Unico discende. A spiegarlo il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, interpellato da Edilportale in seguito all’entrata in vigore del Glossario (DM 2 marzo 2018).
Edilizia libera: il valore del Glossario Unico
Gli ingegneri del Dipartimento della Funzione pubblica hanno confermato che il Glossario unico non ‘liberalizza’ opere precedentemente sottoposte ad un regime diverso ma elenca 58 interventi esemplificativi che ricadono nell'edilizia libera, in attuazione del Dlgs 222/2016 (Decreto Scia 2).Quest'ultimo ha definito le categorie d’intervento (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ecc.) e il relativo regime giuridico ma non ha esplicitato i singoli interventi facenti parte della categoria. Il Glossario unico, quindi, dà un nome agli interventi che fanno parte delle categorie individuate dal Decreto Scia 2 e riporta il relativo titolo abilitativo.
Glossario unico, i vincoli per le opere di edilizia libera
Nel Glossario Unico si legge che le opere ‘liberalizzate’ vanno realizzate nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali; Edilportale ha quindi chiesto agli esperti del Dipartimento, quali siano questi strumenti.Il Dipartimento ha specificato che il riferimento sono i Piani Regolatori o Piani Attuativi; questi potrebbero contenere vincoli specifici che ogni intervento, a prescindere dal regime giuridico al quale è sottoposto, deve rispettare.
Pur non essendo richiesto il titolo abilitativo per gli interventi inseriti nell’elenco, infatti, questi ultimi non devono infrangere norme comunali (presenti nei Piani) sulle distanze minime o le altezze massime. Ad esempio, se si realizzasse un ‘intervento libero’ che non rispetta le norme sulle distanze il Comune sarebbe costretto ad intervenire non per la mancanza del titolo abilitativo ma per l'eventuale non conformità edilizia.
Stesso discorso per le norme in materia antisismica, paesaggistica e sui beni culturali: pur non essendo richiesto il titolo abilitativo è necessario rispettare le norme e richiedere eventuali autorizzazioni.
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Glossario unico: cosa succede nelle Regioni a statuto speciale?
Infine, Edilportale ha chiesto agli esperi del Dipartimento della Funzione Pubblica, se il Glossario unico ha valore immediato anche nelle Regioni a statuto speciale, senza l'obbligo essere recepito.Il Dipartimento ha risposto che in questi casi dipende dall’intesa che ogni singola Regione a statuto speciale ha con lo Stato.