
Rischio amianto: indagini mediante telerilevamento aereo
TECNOLOGIE
Rischio amianto: indagini mediante telerilevamento aereo
Un progetto nato dalla collaborazione tra Cnr e Ispesl per esaminare edifici e manto stradale
Vedi Aggiornamento
del 08/11/2005
12/09/2005 - Monitoraggio delle coperture in cemento-amianto mediante telerilevamento aereo. Si tratta di un progetto messo a punto dal Lara (Laboratorio Aereo Ricerche Ambientali) dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr, in collaborazione con il Laboratorio Polveri e Fibre del Dipartimento Igiene e Lavoro dell’Ispesl.
Attraverso speciali voli aerei viene effettuata un’indagine diagnostica su edifici e manto stradale. Non solo. Il telerilevamento aereo consente anche di monitorare le discariche e le acque costiere al fine di valutarne il livello di inquinamento.
L’iniziativa è stata già messa in pratica per il monitoraggio di alcune zone delle città di Roma e Napoli; presto sarà sperimentato anche a Bari, la cui Amministrazione intende avviare un’indagine approfondita sull’area dove un tempo sorgeva la Fibronit, fabbrica di componenti per l’edilizia nota per la notevole quantità di amianto che ha lasciato in eredità al capoluogo barese.
I risultati delle prime sperimentazioni sono stati presentati il 15 giugno scorso, in occasione di un convegno dal titolo “Il problema amianto: le coperture in cemento amianto”, promosso dal Cnr e dall’Ispesl. La giornata di studio è stata occasione per fare il punto sullo stato della bonifica, sulla normativa e sugli aspetti sanitari ed ambientali del problema amianto. L’attività di monitoraggio della quale si è discusso durante il convegno è stata effettuata su fabbricati con coperture di cemento-amianto del quartiere della Magliana a Roma.
“L’area presa in esame – spiega la ricercatrice dell’Iia-Lara-Cnr Lorenza Fiumi - caratterizzata da una massiccia presenza di queste coperture, è stata monitorata attraverso il telerilevamento aereo e con indagini ambientali e campionamenti di fibre d’amianto aerodisperse, mettendo a punto metodiche di indagine che, ulteriormente sviluppate, potranno avere utili ricadute per le strutture locali addette alla sorveglianza del territorio”.
La raccolta e la distribuzione delle informazioni sono possibili grazie allo sviluppo delle tecniche relative ai sensori, alla trasmissione a distanza dei dati e alla loro elaborazione.
“Il telerilevamento e l’elaborazione dei relativi dati – si legge nella relazione dell’architetto Fiumi – consentono la sorveglianza ambientale dall’alto, a diverse quote, in diverse regioni dello spettro elettromagnetico e con riprese ripetute nel tempo, permettendo uno studio del territorio in altro modo difficilmente attuabile.
L’alta potenzialità dell’indagine multispettrale (102 bande investigative), con discriminazione radiometrica fine (spinta fino a 0,02 micron) propria del sensore MIVIS (Multispectral infrared visibile imaging spectrometer), unitamente alle caratteristiche dei dati telerilevati con sensori aero-trasportati, ne fanno uno strumento innovativo ed unico nelle applicazioni dirette sul territorio e delle relative risorse”.
Ma il problema non è circoscritto alla presenza di sostanze nocive sugli edifici. A questo si somma anche la preoccupante presenza di amianto sul manto stradale. Al fine di monitorare anche lo”stato dell’arte” delle superfici della viabilità, il Lara ha avviato anche uno studio in collaborazione con il Siteb - associazione nazionale dei produttori di bitume asfalto stradale. L’obiettivo è studiare il comportamento delle diverse tipologie di asfalto a temperature differenti. Questo dal momento che la temperatura costituisce un ulteriore elemento di valutazione per monitorare il livello di tossicità del manto stradale.
Vedi gli atti del convegno