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Ristrutturazioni: Iva al 10% permanente secondo l’Ue

Ristrutturazioni: Iva al 10% permanente secondo l’Ue

Esclusi i materiali che costituiscono parte significativa del servizio reso, attesa in Italia la proroga oltre il 2011

Vedi Aggiornamento del 11/03/2015
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 11/03/2015
26/06/2009 - Riduzione permanente dell’Iva per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni. È la possibilità prevista dalla Direttiva Europea 2009/47/CE del 5 maggio scorso, che ammette un’imposta sul valore aggiunto del 10% sui lavori ad alta intensità di manodopera.
 
La Direttiva ha fatto seguito alle decisioni del Consiglio Ecofin ed è entrata in vigore all’inizio del mese; adesso deve essere recepita dagli Stati membri. Sarà necessario predisporre appositi strumenti legislativi dal momento che l’applicazione dell’Iva ridotta rimane comunque una facoltà.
 
Alcuni Paesi avevano già adottato aliquote ridotte per le prestazioni richiedenti una quantità elevata di lavoratori, limitando però la portata dell’agevolazione al 31 dicembre 2010. Con la Legge Finanziaria 2009 l’Italia, in attesa dell’autorizzazione da parte di Bruxelles, ha prorogato l’applicazione dell’Iva al 10% fino al 31 dicembre 2011.
 
La nuova Direttiva comunitaria modifica la 2006/112/CE sul sistema comune di imposta sul valore aggiunto. La Commissione ha infatti notato che l’applicazione di aliquote Iva diverse da quella normale presentata al Parlamento Europeo, ridotte per i servizi prestati localmente, non provoca malfunzionamenti del mercato interno. Al contrario in determinate condizioni si possono determinare circoli virtuosi per la creazione di nuova manodopera e la lotta all’economia sommersa.
 
In base all’allegato III della Direttiva il regime agevolato subisce delle limitazioni. Sono infatti esclusi i materiali che costituiscono parte significativa del valore del servizio reso. L’aliquota ridotta si applicherà quindi fino a concorrenza del valore complessivo della prestazione al netto del valore dei beni. In fattura il contribuente dovrà indicare il corrispettivo del servizio al netto del valore dei beni e, in modo distinto, la parte di valore dei beni per cui si può applicare l’aliquota ridotta, oltre alla parte che rimane eventualmente soggetta all’Iva al 20%.
 
Gli interventi più incisivi di recupero, come restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica, l’aliquota al 10% si applica agli interventi eseguiti su tutti i tipi di fabbricati.
 
Il Governo dovrà ora recepire la direttiva per consentire la proroga del regime agevolato anche oltre il 2011.
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