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Piano Casa Sardegna, via agli interventi sulla costa

Piano Casa Sardegna, via agli interventi sulla costa

Ampliamenti al 10% nella fascia dei 300 metri dal mare, bonus volumetrico del 35% per alberghi e residence

Vedi Aggiornamento del 06/07/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 06/07/2010
20/10/2009 - Diventa legge il Piano Casa della Sardegna. Dopo un confronto durato più di un mese, il piano per il sostegno all’economia mediante il rilancio del settore edilizio è stato approvato in Consiglio Regionale con 39 voti favorevoli, 20 contrari e un astenuto. Data l'urgenza, la legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale e avrà una validità di 18 mesi. I lavori dovrano iniziare entro 36 mesi e possono essere effettuati su immobili realizzati entro marzo 2009 o accatastati entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.
 
Zone costiere : Via libera agli ampliamenti del 10% per le costruzioni situate nella fascia costiera fino a 300 metri dal mare, ridotta a 150 nelle isole minori. Le zone costiere, inizialmente considerate un limite invalicabile per l'applicazione del Piano Casa, hanno via via lasciato il passo a interventi sempre più invasivi. Dalle proposte di incentivi per quanti volessero abbattere gli immobili nella fascia dei 300 metri per ricostruirli altrove con premio volumetrico, si è infatti passati alla liberalizzazione degli aumenti di cubatura in area protetta.

Nelle zone urbane interne possono essere realizzati aumenti volumetrici del 20% sugli edifici residenziali uni e bifamiliari e del 30% in caso di demolizione e ricostruzione con miglioramenti a vantaggio del risparmio energetico. Incluse negli incrementi anche le zone agricole e i centri storici. In quest’ultimo caso gli interventi sono subordinati alla delibera del Consiglio comunale. Sono escluse le zone a vincolo integrale.
 
Bonus maggiormente permissivi per le strutture ricettive , che potranno essere ingrandite fino al 35%. La legge urbanistica prevedeva già per alberghi e residence ampliamenti del 25% previo accordo tra Comune e Regione.
 
Verande e sottotetti potranno infine essere recuperati a scopo abitativo se alti almeno 2,40 metri, senza però la possibilità di realizzare sopraelevazioni. Stessa chance per i seminterrati, a esclusione di quelli situati in aree a rischio idrogeologico.

Titoli abilitativi: La Dia, Denuncia di inizio attività, deve essere presentata per gli interventi di aumento delle cubature. Va richiesto invece il permesso di costruire per  le demolizioni e ricostruzioni, ma anche per l'ampliamento di immobili esistenti ricadenti nelle zone A, E, F o costiere.

Controlli : La legge introduce una Commissione regionale di valutazione per la tutela del paesaggio, composta da tre esperti di livello internazionale. Il suo compito è il monitoraggio degli interventi, indirizzati al miglioramento della qualità architettonica e all’attuazione delle norme sul risparmio energetico. Per il Governatore Cappellacci la Commissione affiancherà l'Ufficio regionale del Piano Paesaggistico e la Sovrintendenza nazionale dei beni paesaggistico-ambientali.
 
Scontri : Il punto più controverso della legge è stato quello che consente gli aumenti volumetrici del 10% all’interno della fascia protetta dei 300 metri dal mare senza l’intesa tra enti locali, costruttori e assessorati  all'ambiente e all'urbanistica, prevista dal Piano paesaggistico. Secondo l’opposizione questo strumento di verifica, utilizzato dalla Giunta precedente, consentiva il controllo degli obiettivi del piano.
 
Reazioni positive da parte di Confindustria, che giudica il provvedimento un’opportunità di ripresa per le aziende in crisi. Critica l’opposizione di centrosinistra, che dopo la presentazione di oltre quattrocento emendamenti contro il “Progetto cemento”, ha annunciato ricorsi giudiziari per la tutela delle coste.
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