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Sanatoria catastale e cambi d’uso, regole in Liguria

Sanatoria catastale e cambi d’uso, regole in Liguria

Regolarizzazioni differenziate in base al periodo dell’intervento e alla presenza di opere edilizie

Vedi Aggiornamento del 20/07/2011
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 20/07/2011
16/02/2011 - La Liguria detta regole interne per l’applicazione della sanatoria catastale ai cambi di destinazione d’uso. Con la Circolare PG/2010/176259, l’Assessorato alla Pianificazione territoriale e urbanistica ha chiarito le modalità con cui attuare le disposizioni introdotte dalla manovra estiva.
 
Le principali distinzioni riguardano il periodo in cui è stato effettuato il cambio di destinazione d’uso e il suo eventuale accompagnamento ad opere edili.
 
Nel caso dei mutamenti d’uso senza opere, bisogna infatti tenere presente l’evoluzione della normativa regionale. Per i cambi di destinazione senza nessuna costruzione, ma rilevanti dal punto di vista urbanistico, era inizialmente richiesta l’autorizzazione edilizia. Successivamente, con l’approvazione della Legge Regionale 16/2008, è diventata sufficiente la Dia, accompagnata in qualche caso dalla corresponsione degli oneri di urbanizzazione.
 
I mutamenti avvenuti prima dell’entrata in vigore della L.R 16/2008 in comuni privi di disciplina urbanistica, non necessitano di regolarizzazione dal punto di vista edilizio perché all’epoca l’attività era considerata liberalizzata. Il comune, però, deve verificare l’assoggettamento al contributo di costruzione, circoscritto agli oneri di urbanizzazione. È quindi obbligatoria solo la regolarizzazione catastale.
 
Se i mutamenti funzionali sono stati effettuati, senza titolo abilitativo, prima dell’entrata in vigore della Lr 16/2008, in comuni già dotati di disciplina urbanistica, è obbligatoria sia la regolarizzazione catastale che quella edilizia, sulla quale gravano le sanzioni previste per gli interventi realizzati senza Dia.
 
I cambi di destinazione d’uso realizzati dopo l’entrata in vigore della L.R. 16/2008 devono essere regolarizzati attraverso la presentazione della Dia in sanatoria, il pagamento degli oneri di urbanizzazione e l’istanza di sanatoria catastale.
 
Nel caso di mutamenti d’uso con opere edilizie, realizzate in assenza del titolo abilitativo, va effettuata la regolarizzazione dal punto di vista edilizio a prescindere dal periodo in cui sono stati realizzati gli interventi. È inoltre prevista la corresponsione degli oneri di costruzione e urbanizzazione. Passati dieci anni, il versamento del contributo è assoggettato a prescrizione.
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