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Piccole imprese per le grandi infrastrutture

Piccole imprese per le grandi infrastrutture

Appalti e ritardo pagamenti: la Camera approva lo statuto, limitati i poteri contrattuali delle PA

Vedi Aggiornamento del 16/11/2011
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 16/11/2011
18/03/2011 - Le piccole e medie imprese dovranno essere coinvolte nella realizzazione di grandi infrastrutture. È uno dei contenuti del ddl sulla libertà di impresa, approvato in prima lettura dalla Camera. Il testo, che prevede novità in materia di appalti e ritardo nei pagamenti, passa ora all’esame del Senato.
 
Appalti pubblici
Per favorire l'accesso delle micro, piccole e medie imprese, il ddl prevede che la pubblica amministrazione e le autorità competenti suddividano gli appalti in lotti o lavorazioni, rendendo possibili i subappalti. In ogni stato di avanzamento dei lavori, devono inoltre essere garantiti i pagamenti da parte della Stazione Appaltante.  
 
Nella realizzazione delle grandi infrastrutture, è incoraggiato il coinvolgimento delle piccole imprese situate nei territori in cui deve essere effettuato l’investimento. Queste possono presentare autocertificazioni per l'attestazione dei requisiti di idoneità. Ad ogni modo, non possono essere loro richiesti requisiti finanziari sproporzionati rispetto al valore dei beni e dei servizi oggetto dei contratti.
 
Ritardo nei pagamenti
Per evitare di scaricare solo sulle imprese il peso della crisi economica, la nuova norma, introducendo alcune modifiche al D.lgs. 231/2002, stabilisce che le pubbliche amministrazioni, nelle transazioni commerciali, non possono derogare unilateralmente ai termini previsti dalla legge per i pagamenti dovuti.
 
Allo stesso tempo, qualora una delle parti sia una pubblica amministrazione, è nulla la rinuncia agli interessi di mora successiva alla conclusione del contratto.

Iter della semplificazione
La riduzione degli oneri a carico delle imprese è contenuta anche in altre disposizioni, come il ddl per la semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e il ddl costituzionale  per la modifica dell'articolo 41. Il primo prevede la velocizzazione nello scorrimento delle graduatorie in caso di fallimento dell'impresa vincitrice di una gara, modalità telematiche per l'invio delle pratiche allo Sportello Unico dell'edilizia, la risoluzione dell'inerzia delle pubbliche amministrazioni e lo snellimento della Conferenza di servizi.
Il ddl costituzionale mira a velocizzare l'avvio delle imprese, sostituendo le autorizzazioni preventive con controlli amministrativi successivi.

L’approvazione della norma dal primo ramo del Parlamento è stato salutato con favore dal Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, che la considera un passo avanti per il rilancio del sistema produttivo.
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