
Conto Energia, dubbi sulle regole per il fotovoltaico ‘made in EU’
NORMATIVA
Conto Energia, dubbi sulle regole per il fotovoltaico ‘made in EU’
GIFI-ANIE: difficile controllare la provenienza della materia prima per i moduli extraUE
Vedi Aggiornamento
del 07/12/2011
18/07/2011 - GIFI-ANIE, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, esprime apprezzamento per l’avvenuta pubblicazione delle Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal IV Conto Energia.
Le ‘Regole Applicative’, ricordiamo, sono state pubblicate la scorsa settimana e definiscono le modalità di individuazione della tipologia di tariffa incentivante a cui l'impianto fotovoltaico può accedere, le relative modalità di accesso, incluse quelle riguardanti le maggiorazioni e il premio abbinato ad uso efficiente dell’energia eventualmente richiesti (leggi tutto).
Tra le indicazioni fornite dal documento ci sono quelle per usufruire del premio del 10% riservato agli impianti il cui costo di investimento, per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una produzione realizzata all’interno della Unione Europea. Inoltre, il documento specifica che le regole per definire un componente “Made in EU” valgono in una prima fase transitoria, che va dall’entrata in vigore del Quarto Conto Energia (DM 5 maggio 2011) al 30 giugno 2012.
E proprio sulle regole per il riconoscimento dei componenti “Made in EU” il GIFI rileva alcuni punti di criticità. “Evidenziamo - spiega Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE - la difficoltà legata al controllo della provenienza della materia prima per i moduli FV extra UE e l’incertezza legata alla transitorietà, stabilita fino al 30 giugno 2012, delle disposizioni. Rileviamo inoltre l’impossibilità per i produttori EU di moduli ed inverter di produrre da subito i certificati di ispezione di fabbrica e le etichette sui prodotti conformi alle indicazioni del GSE.”
“Al fine di dare il tempo a tutti i produttori EU di adeguarsi alle nuove regole e non bloccare il mercato, al MSE e al GSE - continua Natalizia - abbiamo proposto la presentazione di una dichiarazione sostitutiva in attesa della certificazione richiesta e una deroga di qualche mese per la modifica sulle etichette dei prodotti. Per dare poi certezza alla filiera industriale e sbloccare gli investimenti abbiamo richiesto che le regole del regime definitivo siano rese note il prima possibile.”
Le ‘Regole Applicative’, ricordiamo, sono state pubblicate la scorsa settimana e definiscono le modalità di individuazione della tipologia di tariffa incentivante a cui l'impianto fotovoltaico può accedere, le relative modalità di accesso, incluse quelle riguardanti le maggiorazioni e il premio abbinato ad uso efficiente dell’energia eventualmente richiesti (leggi tutto).
Tra le indicazioni fornite dal documento ci sono quelle per usufruire del premio del 10% riservato agli impianti il cui costo di investimento, per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una produzione realizzata all’interno della Unione Europea. Inoltre, il documento specifica che le regole per definire un componente “Made in EU” valgono in una prima fase transitoria, che va dall’entrata in vigore del Quarto Conto Energia (DM 5 maggio 2011) al 30 giugno 2012.
E proprio sulle regole per il riconoscimento dei componenti “Made in EU” il GIFI rileva alcuni punti di criticità. “Evidenziamo - spiega Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE - la difficoltà legata al controllo della provenienza della materia prima per i moduli FV extra UE e l’incertezza legata alla transitorietà, stabilita fino al 30 giugno 2012, delle disposizioni. Rileviamo inoltre l’impossibilità per i produttori EU di moduli ed inverter di produrre da subito i certificati di ispezione di fabbrica e le etichette sui prodotti conformi alle indicazioni del GSE.”
“Al fine di dare il tempo a tutti i produttori EU di adeguarsi alle nuove regole e non bloccare il mercato, al MSE e al GSE - continua Natalizia - abbiamo proposto la presentazione di una dichiarazione sostitutiva in attesa della certificazione richiesta e una deroga di qualche mese per la modifica sulle etichette dei prodotti. Per dare poi certezza alla filiera industriale e sbloccare gli investimenti abbiamo richiesto che le regole del regime definitivo siano rese note il prima possibile.”