
Appalti, dall’Antitrust la proposta di vietare gli affidamenti in house
NORMATIVA
Appalti, dall’Antitrust la proposta di vietare gli affidamenti in house
Tutte le proposte in un documento da inserire nella legge per la concorrenza e il mercato
Vedi Aggiornamento
del 06/02/2015
11/01/2012 - Limiti agli affidamenti diretti nella ricetta per la crescita pensata dall’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha presentato un documento che, a suo avviso, se inserito nel disegno di legge annuale per la concorrenza e il mercato, darebbe risultati utili alla competitività del Paese.
Negli appalti pubblici, l’Antitrust propone il divieto degli affidamenti in house, cioè diretti, di lavori e servizi.
Nel Codice Appalti, si legge nel documento, dovrebbe quindi essere inserito un espresso divieto agli affidamenti in house di lavori o forniture.
Secondo l’Antitrust il Codice Appalti dovrebbe essere arricchito da specifici limiti all’affidamento in house di servizi, la cui ammissibilità va subordinata non solo ai limiti comunitari, ma anche ad un’ analisi di mercato che evidenzi i concreti benefici derivanti dall’affidamento diretto rispetto alla scelta del contraente con gara.
Dovrebbero inoltre essere varate disposizioni per la ricognizione degli affidamenti in essere. I mancati controlli sarebbero puniti con la scadenza anticipata, provvedimento che colpirebbe anche gli affidamenti non compatibili con la nuova normativa.
La proposta dell’Antitrust prevede comunque una clausola in base alla quale gli affidamenti possono essere confermati in caso di gara per la cessione a privati della società in house.
Le misure proposte dall’Antitrust potrebbero anche essere prese in considerazione per il varo del pacchetto per la crescita e lo sviluppo economico, che il Governo dovrà rendere noto prima del confronto con l’eurogruppo.
Negli appalti pubblici, l’Antitrust propone il divieto degli affidamenti in house, cioè diretti, di lavori e servizi.
Nel Codice Appalti, si legge nel documento, dovrebbe quindi essere inserito un espresso divieto agli affidamenti in house di lavori o forniture.
Secondo l’Antitrust il Codice Appalti dovrebbe essere arricchito da specifici limiti all’affidamento in house di servizi, la cui ammissibilità va subordinata non solo ai limiti comunitari, ma anche ad un’ analisi di mercato che evidenzi i concreti benefici derivanti dall’affidamento diretto rispetto alla scelta del contraente con gara.
Dovrebbero inoltre essere varate disposizioni per la ricognizione degli affidamenti in essere. I mancati controlli sarebbero puniti con la scadenza anticipata, provvedimento che colpirebbe anche gli affidamenti non compatibili con la nuova normativa.
La proposta dell’Antitrust prevede comunque una clausola in base alla quale gli affidamenti possono essere confermati in caso di gara per la cessione a privati della società in house.
Le misure proposte dall’Antitrust potrebbero anche essere prese in considerazione per il varo del pacchetto per la crescita e lo sviluppo economico, che il Governo dovrà rendere noto prima del confronto con l’eurogruppo.