
Ingegneri e architetti, tra uomo e donna la disparità sfiora il 70%
PROFESSIONE
Ingegneri e architetti, tra uomo e donna la disparità sfiora il 70%
I dati raccolti dal Ministero del Lavoro serviranno ad applicare gli incentivi all'assunzione della legge Fornero
18/09/2013 - Disparità economica e contrattuale nelle professioni tecniche. È quanto emerge dai decreti interministeriali del 2 settembre scorso, con cui il Ministero del lavoro ha individuato per il 2013 e per il 2014 i settori e le professioni che presentano un alto tasso di disparità tra uomo e donna.
La rilevazione, che sarà utile per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dalla Legge Fornero, ha individuato le professioni del settore privato caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che si traduce in un diverso trattamento retributivo a parità di mansione o in politiche contrattuali differenziate in base al genere.
In generale, la disparità è considerata elevata quando supera almeno del 25% quella media, che per il 2012 è stata stimata al 10,2%. Nello stesso anno, il tasso di disparità di trattamento tra uomini e donne per ingegneri, architetti e professioni assimilate ha toccato la quota del 65,5%.
Secondo le elaborazioni del Ministero del Lavoro, per il 2013 la situazione sarebbe peggiore. Nelle imprese di costruzione il tasso di disparità tocca addirittura l’83,9%, per scendere al 60,9% nell’industria energetica.
Per quanto riguarda le professioni tecniche in campo scientifico e ingegneristico, la disparità di trattamento tra uomo e donna si colloca al 70,9%, mentre per ingegneri, architetti e professioni assimilate arriva al 66,6%.
La situazione rimane pressoché stabile, con qualche lieve miglioramento, nel 2014. Il tasso di disparità arriva infatti all’83,4% nel settore costruzioni e al 54,5 nell’industria energetica.
La disparità scende di un punto sia per le professioni tecniche in campo scientifico e ingegneristico, collocandosi al 69,9%, sia per ingegneri, architetti e professioni assimilate, che vedono la differenza di trattamento tra uomini e donne collocarsi al 65,5%.
La rilevazione, che sarà utile per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dalla Legge Fornero, ha individuato le professioni del settore privato caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che si traduce in un diverso trattamento retributivo a parità di mansione o in politiche contrattuali differenziate in base al genere.
In generale, la disparità è considerata elevata quando supera almeno del 25% quella media, che per il 2012 è stata stimata al 10,2%. Nello stesso anno, il tasso di disparità di trattamento tra uomini e donne per ingegneri, architetti e professioni assimilate ha toccato la quota del 65,5%.
Secondo le elaborazioni del Ministero del Lavoro, per il 2013 la situazione sarebbe peggiore. Nelle imprese di costruzione il tasso di disparità tocca addirittura l’83,9%, per scendere al 60,9% nell’industria energetica.
Per quanto riguarda le professioni tecniche in campo scientifico e ingegneristico, la disparità di trattamento tra uomo e donna si colloca al 70,9%, mentre per ingegneri, architetti e professioni assimilate arriva al 66,6%.
La situazione rimane pressoché stabile, con qualche lieve miglioramento, nel 2014. Il tasso di disparità arriva infatti all’83,4% nel settore costruzioni e al 54,5 nell’industria energetica.
La disparità scende di un punto sia per le professioni tecniche in campo scientifico e ingegneristico, collocandosi al 69,9%, sia per ingegneri, architetti e professioni assimilate, che vedono la differenza di trattamento tra uomini e donne collocarsi al 65,5%.