03/12/2013 - Un catasto delle strade per individuare gli interventi di manutenzione e far ripartire i cantieri. È la proposta che Finco, Federazione industrie prodotti impianti servizi ed opere specialistiche per le costruzioni, ha lanciato nell’ambito della riforma del Codice della strada.
Secondo Lino Setola, Presidente della Filiera Sicurezza Stradale Finco, nel rapporto tra costruzione e manutenzione a vincere è di gran lunga la realizzazione di nuove strade. La manutenzione, al contrario, è relegata alle situazioni di emergenza.
Per cambiare approccio, la gestione del patrimonio viario e la realizzazione degli interventi di manutenzione dovrebbero avvenire in base a una pianificazione di lungo termine, che sarebbe facilitata dalla creazione di un Catasto delle strade, già realizzato in altri Paesi europei.
L’iniziativa potrebbe essere finanziata con i proventi delle contravvenzioni. Per Finco, infatti, non è corretto prevedere nella TASI (Tributo sui servizi indivisibili comunali introdotto dalla Legge di Stabilità 2014) una dotazione economica anche per la viabilità perché il tema della manutenzione stradale dovrebbe beneficiare di un finanziamento dedicato e non indiviso con gli altri servizi locali.
In questo modo, afferma il Presidente della Filiera Sicurezza Stradale, grazie alla manutenzione delle strade si potrebbero aprire diversi cantieri, con una considerevole ricaduta in termini occupazionali.
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