23/10/2015 - Riqualificazione, riuso, demolizione e ricostruzione e creazione di aree verdi per evitare il consumo di suolo.
Sono i contenuti di un emendamento al
disegno di legge sul consumo di suolo presentato dai relatori Chiara Braga e Massimo Fiorio alle Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera. L’esame del disegno di legge, fermo da giugno, è ripartito e dovrebbe dare nuovo impulso alla riqualificazione delle periferie.
Meno consumo di suolo con il riuso delle periferie
L’emendamento delega il Governo ad adottare, entro un anno dall’entrata in vigore della legge sul consumo di suolo, uno o più decreti legislativi contenenti procedure semplificate per la rigenerazione della aree urbane periferiche degradate da un punto di vista urbanistico, socioeconomico e ambientale.
Se i contenuti della proposta saranno confermati, i processi di
riqualificazione punteranno sul riuso di edifici e spazi pubblici attraverso la demolizione e ricostruzione e la sostituzione degli immobili esistenti, cui seguirà la creazione di aree verdi e piste ciclabili.
Per migliorare la qualità della vita dei residenti, l'emendamento prevede l'inserimento di
funzioni pubbliche e private diversificate nelle periferie.
I progetti dovranno essere basati su standard elevati di
qualità ambientale attraverso l'indicazione di precisi obiettivi prestazionali degli edifici.
Sarà inoltre assicurata la
qualità architettonica degli interventi attraverso il ricorso a bandi e concorsi rivolti agli architetti, ma anche con l’informazione e la partecipazione dei cittadini.
Dalle semplificazioni saranno esclusi i
centri storici e le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, a meno che non ci sia una specifica autorizzazione della Soprintendenza.
Riqualificazione e tutela del patrimonio storico
Mira proprio alla tutela degli edifici storici un altro emendamento, presentato dall'on. Serena Pellegrino. Prima di concedere l'autorizzazione ad interventi edilizi diversi dal restauro conservativo, i comuni dovranno individuare gli edifici di
pregio storico, artistico, ambientale e quelli
rurali rappresentativi della storia e della cultura agricole, anche se non di particolare pregio architettonico.
L’individuazione di questi immobili potrebbe comportare l'automatica esclusione da interventi di sostituzione edilizia il dirottamento dei finanziamenti per il loro restauro, consolidamento statico e dotazione dei requisiti di igiene e benessere.