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Appalti sotto soglia, pronte le linee guida definitive dell’Anac

Appalti sotto soglia, pronte le linee guida definitive dell’Anac

Accolti i suggerimenti del Consiglio di Stato che aveva chiesto di non appesantire le procedure

Vedi Aggiornamento del 03/01/2017
Appalti sotto soglia, pronte le linee guida definitive dell’Anac
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 03/01/2017
14/11/2016 - L’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) ha pubblicato le linee guida definitive sull’affidamento dei contratti sotto la soglia comunitaria.
 
Come chiesto dal consiglio di Stato a settembre, le procedure sono state semplificate, soprattutto quelle per gare di modico valore, ad esempio entro i mille euro di importo.
 
Innanzitutto un chiarimento sulla procedura. Le gare per l’affidamento di lavori di importo pari o inferiore a un milione di euro possono essere aggiudicate con il criterio del minor prezzo.
 

Affidamento diretto

Sotto i 40mila euro può avvenire l’affidamento diretto, ma la Stazione Appaltante deve fornire una motivazione adeguata. La motivazione può essere resa in forma semplificata quando l’importo dell’affidamento non supera i mille euro o nel caso in cui gli affidamenti avvengano sulla base di un apposito regolamento, già adottato dalla stazione appaltante, che tiene conto dei principi comunitari e nazionali.
 
L’eventuale possesso dell’attestato di qualificazione SOA per la categoria dei lavori da affidare è sufficiente per la dimostrazione del possesso dei requisiti di capacità economico/finanziaria e tecnico/professionale.
 

Procedura negoziata

I lavori tra 40mila e 150mila euro possono essere affidati tramite procedura negoziata previa consultazione di almeno cinque operatori economici. L’individuazione degli operatori da consultare deve seguire una indagine di mercato ed è sempre necessario il rispetto del criterio di rotazione degli inviti.
 
Tra i 150mila euro e un milione di euro, è sempre possibile la procedura negoziata, ma previa consultazione di almeno dieci operatori.
 
Per importi elevati, superiori a 500mila euro, le stazioni appaltanti motivano il mancato ricorso a procedure ordinarie che prevedono un maggior grado di trasparenza negli affidamenti.
 
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