Rigenerazione urbana, in Italia c’è un mercato che vale 328 miliardi di euro
29/11/2018 - Gli interventi di rigenerazione sul patrimonio esistente italiano, che contribuiscono ad arrestare il consumo di suolo, valgono circa 328 miliardi di euro, in termini di indotto economico, cioè quasi il 17% del Prodotto Interno Lordo dello Stato (Pil).
A stimarlo il Centro Studi Sogeea nel ‘Primo rapporto sulla rigenerazione urbana in Italia’, presentato nel corso di un convegno sul tema organizzato in Senato.
I numeri della rigenerazione urbana in Italia
Nel Rapporto si stima che “il potenziale indotto economico di una estesa e capillare campagna di rigenerazione urbana sul territorio italiano sia, per la precisione, 327.986.751.765 euro; la cifra si ricava dalla somma del valore delle opere da realizzare, pari a 310.537.447.415 euro, e degli oneri concessori da corrispondere alla pubblica amministrazione, quantificabili in 17.449.304.350 euro.
Per determinare i valori economici dello studio, Sogeea ha considerato, prima di tutto, gli scopi e gli obiettivi della rigenerazione urbana, ovvero: il contenimento del consumo di suolo e l’intervento sul patrimonio edilizio esistente in regime di trasformazione (compresa demolizione e costruzione con primalità di cubatura secondo le prescrizioni di legge), il recupero e riqualificazione di aree dismesse, di edifici abbandonati o inutilizzati e l’efficace riutilizzo dei vuoti urbani.
Il Rapporto ha cercato di tenere conto il più fedelmente possibile delle specificità territoriali e delle normative delle singole realtà di cui si è stimata la portata degli interventi. Il dettaglio relativo ai capoluoghi di provincia consegna un quadro di potenziale indotto di assoluta rilevanza: in particolare a Roma (15,6 miliardi di euro), Milano (7,3 mld), Napoli (5,3 mld), Torino (4,8 mld), Palermo (3,7 mld), Genova (3,2 mld), Bologna e Firenze (2,1 mld per ciascuna).
Rigenerazione urbana: scelta obbligata
L’ingegner Sandro Simoncini, presidente di Sogeea e direttore del Centro Studi, ha evidenziato come sia di vitale importanza fermare il consumo di suolo e virare con decisione verso la rigenerazione urbana, superando le politiche urbanistiche passate che hanno permesso alle città di svilupparsi verso l’esterno, creando periferie e frazioni prive di servizi primari e dei necessari requisiti di sicurezza.
Secondo Simoncini è necessario “un quadro normativo chiaro e uniforme per attrarre investimenti privati, vitali per mettere in piedi un ampio ventaglio di politiche di riqualificazione in una fase di enorme difficoltà per le casse pubbliche, ma è imprescindibile anche per evitare di incappare negli errori del passato”.
Il presidente di Sogeea ha anche sottolineato quanto, sia i professionisti e gli specialisti delle politiche urbanistiche, sia i cittadini siano sempre più attenti a questo tema, orientandosi a scegliere realtà abitative qualitativamente migliori.