
Progetti per trasformare edifici abbandonati in atelier d’arte, il Governo ci riprova
PROGETTAZIONE
Progetti per trasformare edifici abbandonati in atelier d’arte, il Governo ci riprova
Pubblicato il nuovo elenco di immobili da riqualificare e affidare in concessione per 10 anni agli artisti a 150 euro al mese
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del 15/03/2019

20/02/2019 - Il Governo prova di nuovo a trasformare gli edifici abbandonati in centri culturali da concedere ai giovani artisti al canone simbolico di 150 euro al mese.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 18 dicembre 2018 con il nuovo elenco degli immobili da destinare al progetto di recupero.
Il programma non ha avuto seguito. Come si legge nell’introduzione del nuovo decreto appena pubblicato, dopo una serie di verifiche effettuate sul territorio, alcuni immobili “sono risultati inidonei per gravi problemi strutturali e di agibilità”. È stato quindi redatto un nuovo elenco, privo degli edifici non congrui per le finalità del progetto, che sostituisce il precedente.
2) Livorno, “Torre di Calafuria”;
3) Firenze, “Villa Carducci Pandolfini” ;
4) Trieste, Fabbricato “TSB0448”, in via Bramante n. 5;
5) Trieste, Fabbricato “TSB0514”, in via Belpoggio n. 28;
6) Bari, Fabbricato “La Torretta”;
7) Ancona, “Rifugio Antiaereo”.
Nel bando saranno indicate le modalità d'uso dell'immobile, la tipologia di produzione artistica compatibile con la natura del bene, concesso in uso o locazione, anche in relazione ai piani urbanistici e di riqualificazione urbana del territorio in cui si trova l'immobile.
Gli interessati dovranno presentare un progetto artistico, di durata almeno decennale, con indicazione delle iniziative che si intendono realizzare e dei mezzi finanziari per farvi fronte.
Nella valutazione sarà data priorità ai progetti che presentano determinati requisiti, come:
a) interdisciplinarietà tra diversi settori artistici;
b) disponibilità a condividere i locali concessi in uso con artisti provenienti da altri territori italiani e stranieri coinvolti nella realizzazione del medesimo progetto;
c) attuazione periodica di iniziative aperte al pubblico;
d) alternanza, nei locali concessi, di produzioni artistiche e dei relativi artisti;
e) relazione organica e costruttiva con il territorio di riferimento e con l'intera filiera artistico-culturale e creativa;
f) sostenibilità e fonti plurime di finanziamento, pubblico o privato;
g) promozione da parte di cooperative di artisti ed associazioni di residenti composte prevalentemente da artisti di età inferiore ai 35 anni;
h) raccordo con il tessuto culturale e le tradizioni culturali del territorio in cui è sito l'immobile, creando sinergie con gli enti locali e le associazioni culturali gia' attive nel contesto;
i) gestione eco-sostenibile dell'immobile.
Compatibilmente con la tipologia dell'immobile, i beneficiari potranno prevedere, nell'ambito del progetto, la realizzazione di servizi aggiuntivi, anche in forma gestionale indiretta, quali servizi di ristorazione, caffetteria, accoglienza, gestione di punti vendita di prodotti culturali, purchè tali attività non abbiano carattere prevalente rispetto alla produzione artistica.
Una volta ottenuto l'immobile, i beneficiari dovranno realizzare un sito internet entro 60 giorni dall'avvio del progetto artistico in modo che questo sia fruibile dalla collettività.
La responsabilità verso terzi e il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro sarà a carico dei beneficiari.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria è prevista, a favore degli assegnatari degli immobili, l'erogazione di contributi a fondo perduto in proporzione alle spese sostenute.
Per sostenere in tutto o in parte i costi connessi alla locazione, concessione, gestione e valorizzazione del bene demaniale, i soggetti beneficiari possono attivare accordi di sponsorizzazione, previa autorizzazione dell'ente gestore e, nel caso in cui l'immobile sia vincolato, del Ministero dei Beni culturali. Il decreto chiarisce che per sponsorizzazione si intende "ogni contributo, anche in beni o servizi, erogato per la ristrutturazione, progettazione o attuazione di iniziative in ordine alla valorizzazione della produzione artistica realizzata nel bene concesso, con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l'immagine, l'attività o il prodotto dell'attività posta in essere.
I progetti dovranno essere accompagnati da adeguati elaborati tecnici realizzati da professionisti operanti nel settore dell'edilizia, dell'urbanistica e del paesaggio.
Gli immobili dovranno subire una trasformazione compatibile con lo spazio concesso. Nella valutazione delle proposte, infatti, l'Ente gestore terrà conto della compatibilità del progetto artistico con le caratteristiche strutturali dei luoghi in cui i progetti saranno realizzati.
I progetti artistici e culturali dovranno infine essere compatibili con lo spazio concesso o locato in modo da poter essere realizzati assicurando la sicurezza e il decoro delle aree in cui vengono svolti e delle persone che le frequentano.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 18 dicembre 2018 con il nuovo elenco degli immobili da destinare al progetto di recupero.
Progetti per trasformare edifici abbandonati in atelier d’arte
L’iniziativa non è nuova. Il Ministero dei beni e delle attività culturali ci aveva già provato tre anni fa. Con il DM 22 dicembre 2015 aveva individuato un primo elenco di edifici da riconvertire con appositi progetti architettonici.Il programma non ha avuto seguito. Come si legge nell’introduzione del nuovo decreto appena pubblicato, dopo una serie di verifiche effettuate sul territorio, alcuni immobili “sono risultati inidonei per gravi problemi strutturali e di agibilità”. È stato quindi redatto un nuovo elenco, privo degli edifici non congrui per le finalità del progetto, che sostituisce il precedente.
Edifici da recuperare e trasformare in centri culturali: l'elenco
1) Vico Pisano (PI) - Palazzo Ducale - ex “Casello Idraulico”;2) Livorno, “Torre di Calafuria”;
3) Firenze, “Villa Carducci Pandolfini” ;
4) Trieste, Fabbricato “TSB0448”, in via Bramante n. 5;
5) Trieste, Fabbricato “TSB0514”, in via Belpoggio n. 28;
6) Bari, Fabbricato “La Torretta”;
7) Ancona, “Rifugio Antiaereo”.
Riconversione edifici in atelier d’arte, come partecipare
Per passare allo step successivo, l'Agenzia del Demanio, ente gestore dei beni, dovrà pubblicare i bandi per la loro assegnazione in concessione, per un periodo non inferiore a dieci anni a un canone mensile simbolico non superiore a 150 euro, a cooperative di artisti ed associazioni di artisti residenti nel territorio italiano.Nel bando saranno indicate le modalità d'uso dell'immobile, la tipologia di produzione artistica compatibile con la natura del bene, concesso in uso o locazione, anche in relazione ai piani urbanistici e di riqualificazione urbana del territorio in cui si trova l'immobile.
Gli interessati dovranno presentare un progetto artistico, di durata almeno decennale, con indicazione delle iniziative che si intendono realizzare e dei mezzi finanziari per farvi fronte.
Nella valutazione sarà data priorità ai progetti che presentano determinati requisiti, come:
a) interdisciplinarietà tra diversi settori artistici;
b) disponibilità a condividere i locali concessi in uso con artisti provenienti da altri territori italiani e stranieri coinvolti nella realizzazione del medesimo progetto;
c) attuazione periodica di iniziative aperte al pubblico;
d) alternanza, nei locali concessi, di produzioni artistiche e dei relativi artisti;
e) relazione organica e costruttiva con il territorio di riferimento e con l'intera filiera artistico-culturale e creativa;
f) sostenibilità e fonti plurime di finanziamento, pubblico o privato;
g) promozione da parte di cooperative di artisti ed associazioni di residenti composte prevalentemente da artisti di età inferiore ai 35 anni;
h) raccordo con il tessuto culturale e le tradizioni culturali del territorio in cui è sito l'immobile, creando sinergie con gli enti locali e le associazioni culturali gia' attive nel contesto;
i) gestione eco-sostenibile dell'immobile.
Compatibilmente con la tipologia dell'immobile, i beneficiari potranno prevedere, nell'ambito del progetto, la realizzazione di servizi aggiuntivi, anche in forma gestionale indiretta, quali servizi di ristorazione, caffetteria, accoglienza, gestione di punti vendita di prodotti culturali, purchè tali attività non abbiano carattere prevalente rispetto alla produzione artistica.
Una volta ottenuto l'immobile, i beneficiari dovranno realizzare un sito internet entro 60 giorni dall'avvio del progetto artistico in modo che questo sia fruibile dalla collettività.
La responsabilità verso terzi e il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro sarà a carico dei beneficiari.
Riconversione edifici in atelier d’arte e oneri di manutenzione
Gli oneri della manutenzione ordinaria saranno a carico del locatario o concessionario.Per gli interventi di manutenzione straordinaria è prevista, a favore degli assegnatari degli immobili, l'erogazione di contributi a fondo perduto in proporzione alle spese sostenute.
Per sostenere in tutto o in parte i costi connessi alla locazione, concessione, gestione e valorizzazione del bene demaniale, i soggetti beneficiari possono attivare accordi di sponsorizzazione, previa autorizzazione dell'ente gestore e, nel caso in cui l'immobile sia vincolato, del Ministero dei Beni culturali. Il decreto chiarisce che per sponsorizzazione si intende "ogni contributo, anche in beni o servizi, erogato per la ristrutturazione, progettazione o attuazione di iniziative in ordine alla valorizzazione della produzione artistica realizzata nel bene concesso, con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l'immagine, l'attività o il prodotto dell'attività posta in essere.
Riconversione edifici in atelier d’arte, le regole per la progettazione
Nelle proposte dovrà essere curata con attenzione la progettazione degli interventi di recupero. Le regole restano uguali a quelle definite con il decreto del 2015.I progetti dovranno essere accompagnati da adeguati elaborati tecnici realizzati da professionisti operanti nel settore dell'edilizia, dell'urbanistica e del paesaggio.
Gli immobili dovranno subire una trasformazione compatibile con lo spazio concesso. Nella valutazione delle proposte, infatti, l'Ente gestore terrà conto della compatibilità del progetto artistico con le caratteristiche strutturali dei luoghi in cui i progetti saranno realizzati.
I progetti artistici e culturali dovranno infine essere compatibili con lo spazio concesso o locato in modo da poter essere realizzati assicurando la sicurezza e il decoro delle aree in cui vengono svolti e delle persone che le frequentano.