
Colonnine di ricarica, contributi per professionisti e imprese che le installano
NORMATIVA
Colonnine di ricarica, contributi per professionisti e imprese che le installano
Dal Mite le regole per accedere al Fondo da 90 milioni di euro. Agevolabili anche progettazione e lavori edili strettamente necessari
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del 05/10/2023

22/10/2021 - Sono in arrivo 90 milioni di euro di contributi per i professionisti e le imprese che installano infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. È stato pubblicato in Gazzetta il DM 25 agosto 2021 con cui il Ministero della Transizione Ecologica ha regolato l’accesso al Fondo introdotto dal Decreto “Agosto” (L.126/2020).
- 80% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte delle imprese;
- 10% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo superiore a 375mila euro da parte delle imprese;
- 10% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte dei professionisti.
Il 5% delle risorse destinate alle imprese sarà riservato alle aziende in possesso del rating di legalità.
Il volume d’affari, risultante dall’ultima dichiarazione IVA, non deve essere inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per cui è richiesto il contributo. Per i professionisti che applicano il regime forfetario, il valore dell’infrastruttura non può essere superiore a 20mila euro.
I professionisti devono risultare in regola con le eventuali agevolazioni ricevute, con il versamento dei contributi previdenziali e con gli obblighi fiscali. Non devono inoltre aver richiesto altri contributi pubblici per le stesse spese.
Anche alle imprese sono richiesti dei requisiti, come avere sede sul territorio italiano, non trovarsi in situazioni di difficoltà come fallimento e procedure concorsuali. Le imprese devono inoltre risultare in regola con il Durc, e tutti gli adempimenti fiscali.
Sono agevolabili anche i costi per la connessione alla rete elettrica, la progettazione, la direzione lavori, la sicurezza e i collaudi nel limite del 10% del costo totale ammissibile.
Definite le regole, è ora necessario aspettare un nuovo provvedimento con le scadenze per la presentazione delle domande e i modelli da utilizzare.
Colonnine di ricarica, le risorse
Le risorse disponibili saranno ripartite nel seguente modo:- 80% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte delle imprese;
- 10% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo superiore a 375mila euro da parte delle imprese;
- 10% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte dei professionisti.
Il 5% delle risorse destinate alle imprese sarà riservato alle aziende in possesso del rating di legalità.
Colonnine di ricarica, i beneficiari dei contributi
Per ottenere i contributi, i professionisti, sia alla data di erogazione sia a quella di concessione del contributo, devono possedere una serie di requisiti.Il volume d’affari, risultante dall’ultima dichiarazione IVA, non deve essere inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per cui è richiesto il contributo. Per i professionisti che applicano il regime forfetario, il valore dell’infrastruttura non può essere superiore a 20mila euro.
I professionisti devono risultare in regola con le eventuali agevolazioni ricevute, con il versamento dei contributi previdenziali e con gli obblighi fiscali. Non devono inoltre aver richiesto altri contributi pubblici per le stesse spese.
Anche alle imprese sono richiesti dei requisiti, come avere sede sul territorio italiano, non trovarsi in situazioni di difficoltà come fallimento e procedure concorsuali. Le imprese devono inoltre risultare in regola con il Durc, e tutti gli adempimenti fiscali.
Infrastrutture di ricarica, le spese ammissibili ai contributi
Oltre alle spese per l’acquisto e la messa in opera delle infrastrutture di ricarica, sono ammessi ai contributi gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi di monitoraggio. Per queste spese, il decreto individua dei costi massimi di riferimento.Sono agevolabili anche i costi per la connessione alla rete elettrica, la progettazione, la direzione lavori, la sicurezza e i collaudi nel limite del 10% del costo totale ammissibile.
Definite le regole, è ora necessario aspettare un nuovo provvedimento con le scadenze per la presentazione delle domande e i modelli da utilizzare.