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Superbonus, gli investimenti arrivano a 43 miliardi ma le risorse potrebbero non bastare

Superbonus, gli investimenti arrivano a 43 miliardi ma le risorse potrebbero non bastare

Dopo il boom registrato a giugno e luglio, ad agosto la spesa per efficientamento energetico cresce di 3 miliardi al mese. Ancora aperto il dibattito sugli effetti per il bilancio dello Stato

Vedi Aggiornamento del 16/10/2023
Foto: Alberto Masnovo©123RF.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 16/10/2023
06/09/2022 - Il Superbonus per l’efficientamento energetico torna a crescere ad un ritmo di 3 miliardi di euro al mese. È quanto emerge dal report mensile diffuso da Enea, che fotografa la situazione al 31 agosto.

Se da una parte la domanda di incentivi cresce, dall'altra le risorse stanziate non sembrano sufficienti. Il dibattito sui reali effetti del Superbonus è inoltre ancora aperto e vede contrapposti il Governo uscente e la Corte dei Conti da un lato e gli operatori del settore dall'altro.
 

Superbonus, investimenti per 43 miliardi di euro

A fine agosto risulta ammesso a detrazione un totale di investimenti pari a 43 miliardi di euro. Rispetto a luglio, chiuso a 39,7 miliardi di euro, c’è stato un aumento di circa 3 miliardi di euro.
 
Dopo due mesi di crescita più consistente, la spesa in interventi di efficientamento energetico torna ad aumentare al ritmo registrato fin dall’introduzione del Superbonus.
 
Dal 2020, fino a maggio 2022, gli investimenti sono cresciuti di 3 miliardi di euro al mese. A giugno e luglio sono stati registrati aumenti più sostanziosi, pari rispettivamente a 4,6 miliardi e a 4,5 miliardi.

Ad agosto l’aumento si è stabilizzato ai livelli precedenti.
 

Superbonus, aperti 244mila cantieri

In tutto, risultano aperti circa 224mila cantieri, 20mila in più rispetto a luglio. La variazione tra giugno e luglio mostrava un aumento di 25mila cantieri.
 
Gli edifici unifamiliari continuano ad essere in testa per numero di cantieri, con circa 134mila asseverazioni presentate. Seguono le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (con 74mila cantieri) e i condomìni (con 35mila cantieri).
 
La situazione si ribalta completamente analizzando la quantità di risorse assorbite dagli interventi realizzati nelle diverse tipologie edilizie.
 
condomìni fino ad ora hanno assorbito quasi 21 miliardi di investimenti. Al secondo posto gli edifici unifamiliari, con 15 miliardi, e ultime le unità immobiliari funzionalmente indipendenti, con poco più di 7 miliardi di euro.
 

Superbonus, risorse insufficienti?

Dopo aver esaminato i dati dell’Enea, bisogna fare qualche considerazione. La prima è che le risorse al momento disponibili per il Superbonus ammontano complessivamente a 33,3 miliardi di euro.
 
Come emerge dai dati diffusi da Enea, a fine agosto, a fronte di un investimento pari a 43 miliardi di euro, le detrazioni a fine lavori ammonteranno a 47 miliardi di euro.
 
La seconda considerazione è che queste cifre riguardano solo gli interventi di efficientamento energetico: le stime di Enea non considerano infatti i lavori antisismici.
 
La terza considerazione è che il Superbonus è una misura in vigore. Si presume quindi che nei prossimi mesi la forbice tra risorse disponibili e detrazioni richieste si allargherà ulteriormente.

Oltre alle cifre, ci sono le stime dei potenziali effetti benefici del Superbonus, messi in evidenza dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e da Nomisma.
 
Secondo l’Ance, il saldo del Superbonus è positivo: se lo Stato spende 57 miliardi di euro per i bonus, incassa direttamente 26 miliardi, cioè il 47% della spesa complessiva, quindi il costo è quindi pari al 53%.

Il CNI, conducendo un calcolo sui dati diffusi da Enea a fine giugno, ha affermato che 19 miliardi di euro investiti hanno attivato una domanda di beni e servizi per 40 miliardi di euro e un gettito fiscale di 7,7 miliardi.

Nomisma, prendendo in considerazione i dati Enea diffusi alla fine di giugno, ha messo in evidenza che i 38,7 miliardi di euro spesi hanno generato un valore economico pari a 124,8 miliardi di euro (cioè il 7,5% del PIL).

Il Governo Draghi ha invece evidenziato gli effetti negativi del Superbonus, come le truffe rilevate dalla Guardia di Finanza e l’aumento del costo degli interventi.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Corte dei Conti, che ha evidenziato una perdita di gettito e benefici non giustificati per gruppi di soggetti determinati.

Resta quindi da capire quali saranno le valutazioni dell Governo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre, se la misura sarà rifinanziata e come si farà fronte alle richieste presentate.
 
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