
Superbonus, che impatto avrà sulla Manovra 2024?
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NORMATIVA
Superbonus, che impatto avrà sulla Manovra 2024?
Eurostat spiega che i crediti fiscali degli interventi avviati nel 2023 sono pagabili nello stesso anno e chiede un riesame degli effetti delle modifiche normative e dei crediti incagliati sul 2024
Vedi Aggiornamento
del 12/01/2024

Vedi Aggiornamento del 12/01/2024
27/09/2023 - I crediti Superbonus sono "pagabili" nel 2023. A ribadirlo è Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, chiamato ad esprimere un parere sugli effetti delle modifiche introdotte con il Decreto “Blocca Cessioni” (DL 11/2023).
In una comunicazione inviata all'Istituto nazionale di statistica (Istat), Eurostat ha quindi spiegato come contabilizzare i crediti di imposta Superbonus all'interno del bilancio dello Stato.
La precisazione serve a capire in che misura i crediti Superbonus relativi agli interventi realizzati nel 2023 potrebbero pesare sul bilancio del 2024 e quali potrebbero essere i margini della Manovra da varare.
Eurostat non considera gli effetti delle modifiche normative e dei crediti Superbonus incagliati sul 2024, per i quali ha chiesto ad Istat un riesame.
Un credito è pagabile quando nasce al momento dell’attività. In questo caso, la spesa da parte dello Stato è riconosciuta all’inizio.
Un credito è non pagabile se non comporta una spesa immediata da parte dello Stato ma riduce le entrate fiscali dello Stato in futuro.
Lo scorso febbraio, prima del Decreto “Blocca Cessioni”, Eurostat ha affermato che i crediti Superbonus non creano debito pubblico, ma impattano sul deficit.
Sulla base del parere di febbraio, Istat ha affermato che i crediti Superbonus sono pagabili, quindi il costo relativo agli interventi avviati dal 2020 al 2022 si era scaricato sugli stessi anni e in minima parte sul 2023. A determinare la classificazione come “pagabile” sono stati lo sconto in fattura e la cessione del credito. Avvalendosi di queste opzioni, i beneficiari del Superbonus hanno utilizzato i crediti subito, cioè nell’anno in cui hanno realizzato l’intervento e maturato l’agevolazione. I crediti Superbonus pesano quindi sull’anno in cui si realizza l’intervento e si matura l’agevolazione.
A marzo, con il Decreto “Blocca Cessioni” la situazione sarebbe potuta cambiare. Eliminando la cessione del credito e lo sconto in fattura, i beneficiari avrebbero potuto utilizzare solo la detrazione Irpef. Il peso del Superbonus si sarebbe quindi scaricato non solo sull’anno di realizzazione dei lavori, ma anche in quelli successivi. I crediti Superbonus sarebbero quindi diventati “non pagabili”.
Tuttavia, come sottolineato da Eurostat, il Decreto “Blocca Cessioni” ha previsto diverse eccezioni: chi ha deliberato gli interventi o presentato i titoli abilitativi entro il 16 febbraio 2023 ha potuto continuare a scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito. Eurostat ha rilevato che la gran parte dei beneficiari del Superbonus ha usufruito di queste eccezioni. Probabilmente su questo dato pesa il fatto che chi non è riuscito a rispettare la deadline del 16 febbraio ha desistito e non ha più avviato i lavori.
Ad ogni modo, per le spese sostenute nel 2023 i crediti Superbonus continuano quindi a impattare solo sul 2023 e a classificarsi come “pagabili”.
- per i nuovi interventi non sarà possibile scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito perché verranno meno le eccezioni del decreto “Blocca Cessioni”;
- i crediti Superbonus incagliati, fermi nei cassetti fiscali, sono relativi a lavori effettuati a partire dal 2020, ma potrebbero pesare sul bilancio del 2024 se il Governo metterà in campo delle soluzioni per sbloccarli.
Eurostat ha quindi chiesto all’Istat un riesame entro giugno 2024.
In attesa di valutare questi effetti, al momento si potrebbe concludere che gli interventi Superbonus realizzati non dovrebbero avere un impatto negativo sul bilancio del 2024. Per avere maggiori certezze bisogna però attendere i numeri ufficiali della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza.
In una comunicazione inviata all'Istituto nazionale di statistica (Istat), Eurostat ha quindi spiegato come contabilizzare i crediti di imposta Superbonus all'interno del bilancio dello Stato.
La precisazione serve a capire in che misura i crediti Superbonus relativi agli interventi realizzati nel 2023 potrebbero pesare sul bilancio del 2024 e quali potrebbero essere i margini della Manovra da varare.
Eurostat non considera gli effetti delle modifiche normative e dei crediti Superbonus incagliati sul 2024, per i quali ha chiesto ad Istat un riesame.
Crediti fiscali Superbonus pagabili nel 2023
Eurostat ha fornito un nuovo parere perché le modifiche normative in materia di cessione dei crediti Superbonus, introdotte con il Decreto “Blocca Cessioni”, avrebbero potuto modificare la classificazione “pagabile” o “non pagabile” dei crediti.Un credito è pagabile quando nasce al momento dell’attività. In questo caso, la spesa da parte dello Stato è riconosciuta all’inizio.
Un credito è non pagabile se non comporta una spesa immediata da parte dello Stato ma riduce le entrate fiscali dello Stato in futuro.
Lo scorso febbraio, prima del Decreto “Blocca Cessioni”, Eurostat ha affermato che i crediti Superbonus non creano debito pubblico, ma impattano sul deficit.
Sulla base del parere di febbraio, Istat ha affermato che i crediti Superbonus sono pagabili, quindi il costo relativo agli interventi avviati dal 2020 al 2022 si era scaricato sugli stessi anni e in minima parte sul 2023. A determinare la classificazione come “pagabile” sono stati lo sconto in fattura e la cessione del credito. Avvalendosi di queste opzioni, i beneficiari del Superbonus hanno utilizzato i crediti subito, cioè nell’anno in cui hanno realizzato l’intervento e maturato l’agevolazione. I crediti Superbonus pesano quindi sull’anno in cui si realizza l’intervento e si matura l’agevolazione.
A marzo, con il Decreto “Blocca Cessioni” la situazione sarebbe potuta cambiare. Eliminando la cessione del credito e lo sconto in fattura, i beneficiari avrebbero potuto utilizzare solo la detrazione Irpef. Il peso del Superbonus si sarebbe quindi scaricato non solo sull’anno di realizzazione dei lavori, ma anche in quelli successivi. I crediti Superbonus sarebbero quindi diventati “non pagabili”.
Tuttavia, come sottolineato da Eurostat, il Decreto “Blocca Cessioni” ha previsto diverse eccezioni: chi ha deliberato gli interventi o presentato i titoli abilitativi entro il 16 febbraio 2023 ha potuto continuare a scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito. Eurostat ha rilevato che la gran parte dei beneficiari del Superbonus ha usufruito di queste eccezioni. Probabilmente su questo dato pesa il fatto che chi non è riuscito a rispettare la deadline del 16 febbraio ha desistito e non ha più avviato i lavori.
Ad ogni modo, per le spese sostenute nel 2023 i crediti Superbonus continuano quindi a impattare solo sul 2023 e a classificarsi come “pagabili”.
Crediti fiscali Superbonus, l’impatto per il 2024
Nel 2024 la situazione potrebbe cambiare per due motivi:- per i nuovi interventi non sarà possibile scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito perché verranno meno le eccezioni del decreto “Blocca Cessioni”;
- i crediti Superbonus incagliati, fermi nei cassetti fiscali, sono relativi a lavori effettuati a partire dal 2020, ma potrebbero pesare sul bilancio del 2024 se il Governo metterà in campo delle soluzioni per sbloccarli.
Eurostat ha quindi chiesto all’Istat un riesame entro giugno 2024.
In attesa di valutare questi effetti, al momento si potrebbe concludere che gli interventi Superbonus realizzati non dovrebbero avere un impatto negativo sul bilancio del 2024. Per avere maggiori certezze bisogna però attendere i numeri ufficiali della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza.
Norme correlate
Legge dello Stato 11/04/2023 n.38
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (Decreto blocca cessioni)
Decreto Legge 16/02/2023 n.11
Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (Decreto blocca cessioni)
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