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Condono edilizio; impugnate cinque leggi regionali

Condono edilizio; impugnate cinque leggi regionali

Lombardia, Veneto, Marche, Umbria e Campania le Regioni sotto accusa

Vedi Aggiornamento del 11/01/2006
di Daniela Colonna
Vedi Aggiornamento del 11/01/2006
27/12/2004 - Il Governo, a seguito del Consiglio dei Ministri tenutosi il 23 dicembre 2004, ha deciso di impugnare cinque Leggi Regionali di fronte alla Corte Costituzionale poichè avrebbero superato i limiti di competenza regionale in tema di condono. In particolare queste leggi avrebbero ristretto i termini e le modalità del condono in modo non consentito dalle loro competenze.
Infatti Lombardia, Campania e Umbria hanno escluso con le loro leggi regionali il condono per alcune tipologie di opere per le quali invece il condono era consentito dalla legge nazionale. Inoltre le Marche non solo ha ristretto i requisiti per sanare ma ha cambiato i parametri, per es. ha parlato di superficie anzichè di volume.
Il veneto, invece, ha escluso il condono per le nuove costruzioni che non costituiscono pertinenze di fabbricati esistenti.
Il Governo ha precisato che questi ricorsi non hanno come motivazione principale la minore adesione al condono e quindi i minori entroiti nelle Casse dello Stato ma solo la considerazione che queste regioni hanno violato le norme sulla loro competenza attribuendosi poteri di regolamentazione che invece spettano unicamente allo Stato.
In ogni caso questa è la seconda volta che la Corte Costituzionale è chiamata a decidere su simili questioni, e nel caso in cui ritenesse illegittime queste leggi, le cinque Regioni sarebbero costrette a riaprire i termini del condono modificando quelle norme che hanno ristretto oltre limite consentito la disciplina del condono.

A queste impugnazioni si aggiungono quelle che il Governo aveva già annunciato, e di cui la nostra redazione aveva dato notizia, della Emilia Romagna e Toscana.
(Per saperne di più clicca qui)

Vedi lo speciale condono;

speciale condono

 
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