
Riforma professioni: nuove audizioni alla Camera
NORMATIVA
Riforma professioni: nuove audizioni alla Camera
Da Confprofessioni numerosi emendamenti al testo del Governo
Vedi Aggiornamento
del 19/09/2007
04/06/2007 - Si è svolta giovedì scorso, presso le Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera, l’audizione di Confprofessioni e dei settori sanitario e tecnico del CUP , in merito ai disegni di legge delega per la riforma delle professioni.
Confprofessioni ha presentato 15 emendamenti e ha consegnato alle Commissioni un documento con cui ha riaffermato i principi generali che - secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - “devono stare alla base di una vera riforma perchè essa sia capace di rispondere alle esigenze del mercato e del Paese”.
“Con realismo - spiega Stella - e ritenendo di interpretare a pieno il nostro ruolo di rappresentanza sindacale, abbiamo impostato l’attività puntuale di analisi dei testi di riforma e le proposte concrete di emendamento sulla base di principi fondamentali nell’interesse del comparto dei liberi professionisti”.
Le principali proposte di emendamento:
1. Prevedere politiche economiche a favore dei professionisti: agevolazioni o incentivi diretti a favorire la formazione e l’aggiornamento professionale, l’acquisto di strumenti informatici hardware e software e nuovi prodotti tecnologici, lo sviluppo dell’occupazione e l’accesso al credito; credito d’imposta, determinato annualmente dalla legge finanziaria, per documentate attività di contenuto scientifico, economico-contabile, tecnico e disciplinare (art. 2 sexies);
2. Le società professionali, ad esclusione dell’Area tecnica, non possono avere al loro interno terzi soggetti considerati esclusivamente soci di capitale anche se di minoranza, in quanto il professionista rischierebbe di diventare un semplice dipendente senza alcuna autonomia, o peggio ancora un prestanome, principi fondamentali che devono rimanere saldi nell’ottica della riforma (art. 9 comma 1 lettera b) e comma 4);
3. Prevedere la costituzione degli studi associati tra professionisti (art. 9 comma 2);
4. La necessità di prevedere l’esistenza e disciplinarne le funzioni delle Associazioni Sindacali dei professionisti iscritti in albi riconosciute Parte Sociale, da audire in tutti i casi in cui sia prevista la consultazione degli Ordini e comunque sempre in presenza di tavoli di concertazione in base alle proprie e già riconosciute funzioni di parte sociale. L’Ordine, onde evitare la sovrapposizione dei ruoli, dovrà esclusivamente avere come obiettivo la rappresentanza istituzionale, a tutela dei terzi e della fede pubblica nell’interesse generale della collettività (art. 4 lettere e), l), m), n) e art. 4quater);
5. La necessità che il tirocinio si svolga essenzialmente, con un massimo di ventiquattro mesi, presso gli studi professionali, con la possibilità di svolgerlo in parte, ma non esclusivamente, mediante la frequenza di scuole e corsi ai quali partecipano come relatori i professionisti di categoria (art. 3 lettera a) - art. 5 e 6);
6. Le Casse di Previdenza dei professionisti mantengono la piena autonomia finanziaria e gestionale (art. 2 quater).
All'audizione sono intervenuti, inoltre, Massimo Gallione, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori , Piero Panunzi, presidente del Consiglio nazionale dei geometri e Paolo Stefanelli, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri , che hanno relazionato circa la posizione dei Consigli da loro rappresentati sul disegno di legge di riforma all’esame.