
Trasferimento del catasto ai Comuni: in arrivo il decreto
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Trasferimento del catasto ai Comuni: in arrivo il decreto
Il decentramento partirà il 1° novembre 2007. Confedilizia nettamente contraria al provvedimento
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del 19/05/2008
15/06/2007 - È in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il DPCM che disciplina il passaggio delle funzioni catastali ai Comuni a partire dal 1° novembre prossimo. Dopo l’approvazione della Conferenza Stato-Città, ottenuta il 31 maggio scorso, il provvedimento è stato firmato dal Presidente del Consiglio.
I Comuni sono quindi già in possesso di tutti gli elementi necessari per scegliere l’opzione alla quale aderire, tra le tre disponibili, in modo da essere pronti per il 1° novembre 2007. Infatti, entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta, i Comuni dovranno scegliere la modalità di erogazione dei servizi catastali, mentre, nei successivi 90 giorni dovranno stipulare le convenzioni con l’Agenzia del Territorio. C’è comunque tempo fino al 15 luglio 2009 per mettersi in regola e fino al 15 dicembre 2009 per avviare i servizi.
Le tre modalità che i Comuni potranno utilizzare per gestire le funzioni catastali sono differenziate in base al livello di complessità:
a) Opzione di primo livello:
1. consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale e servizi di visura catastale;
2. certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata;
3. aggiornamento della banca dati del catasto mediante trattazione delle richieste di variazione delle intestazioni e delle richieste di correzione dei dati amministrativi, comprese quelle inerenti la toponomastica;
4. riscossioni erariali per i servizi catastali.
b) Opzione di secondo livello:
oltre alle funzioni di cui alla lettera a)
1. verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto Fabbricati;
2. confronto, con gli atti di pertinenza del comune, delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento e segnalazione degli esiti all’Agenzia del territorio per la definizione dell’aggiornamento del Catasto Fabbricati;
3. verifica formale e accettazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento geometrico del Catasto Terreni;
4. verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni di variazione colturale del Catasto Terreni.
c) Opzione di terzo livello:
oltre alle funzioni di cui alla lettera a)
1. verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento geometrico del Catasto Fabbricati;
2. verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazione tecniche di aggiornamento del Catasto Terreni;
3. verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni di variazione colturale del Catasto Terreni;
4. definizione dell’aggiornamento della banca dati catastale sulla base delle proposte di parte, ovvero sulla base di adempimenti d’ufficio.
Nettamente contraria al passaggio delle funzioni catastali ai Comuni, si dichiara Confedilizia che contesta – in una nota – l’attribuzione in via esclusiva ai Comuni della “definizione” dell’estimo (nell’opzione di terzo livello), in violazione della Finanziaria 2007 che stabiliva che Comuni avrebbero “partecipato” alla determinazione degli estimi stessi.
Inoltre – spiega ancora Confedilizia – il provvedimento genererebbe “gigantesco conflitto di interessi” perché consentirebbe ai Comuni di determinare da soli la base imponibile della propria maggiore entrata, l’Ici, ma anche delle imposte statali sui redditi e sui trasferimenti. Ciò configurerebbe una violazione dei principi di parità di trattamento a parità di capacità contributiva per i tributi statali, tutelati dagli articoli 53 e 3 della Costituzione. Per questi motivi Confedilizia è pronta a ricorrere al Tar.