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Qualità dell’ambiente urbano: presentato il IV Rapporto Apat

Qualità dell’ambiente urbano: presentato il IV Rapporto Apat

È Verona la città più verde, in coda la Puglia. Scendono i consumi di elettricità e metano, anche grazie agli incentivi per il risparmio energetico

Vedi Aggiornamento del 06/04/2009
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 06/04/2009
13/03/2008 - Aumenta il verde nelle città italiane, si riducono le emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto ma la qualità dell’aria resta critica. Si riducono i consumi di energia elettrica e metano. È quanto emerge dal IV Rapporto Apat sulla qualità dell’ambiente urbano presentato nei giorni scorsi nella sede romana dell’Agenzia. Il verde pubblico mostra un incremento in tutte le 24 città italiane sopra i 150mila abitanti, con l’eccezione di Messina. Napoli ottiene i risultati migliori, con una crescita del 19,5% tra 2000 e 2 2006, seguita da Cagliari con l’8% e Torino col 5,6%. Al 2006, la percentuale di verde pubblico a Cagliari è il 53% della superficie cittadina, mentre a Verona il 45,6% e a Palermo il 33,9%: valori molto bassi invece a Taranto, Foggia, Messina, Bari e Reggio Calabria. Negli ultimi sette anni la disponibilità per abitante è aumentata di 23 m2 a Napoli (da 5 a 28 m2 ), anche se Verona è la città che ne ha di più in assoluto, con 363 m2 a persona, seguita da Cagliari con 282 m2. L’Apat ha dedicato uno specifico focus proprio alla natura in città, nella sua componente vegetale come in quella della biodiversità animale; in quest’ultimo ambito, nel corso dell’incontro, sono state segnalate alcune “Buone pratiche dalle città” , esperienze virtuose già avviate a livello locale, come il censimento dello stato di salute degli alberi a Genova e l’integrazione della Rete Ecologica nel piano regolatore del Comune di Roma. L’intento è quello di fornire alle amministrazioni indicazioni utili per sviluppare politiche di tutela e valorizzazione delle risorse urbane, incoraggiando le buone pratiche e il loro scambio tra città. Un capitolo è dedicato ai consumi di energia elettrica e di gas metano per uso domestico e per riscaldamento: da una indagine condotta dall’ISTAT su 111 comuni capoluogo di provincia è emerso che il consumo pro-capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento è aumentato del 4,2% tra il 2000 e il 2006, mentre è stabile il consumo pro-capite di energia elettrica per uso domestico. Durante gli ultimi due anni invece, tra il 2005 e il 2006 assistiamo ad una diminuzione del 4,8% dei consumi pro-capite di gas metano per uso domestico e per riscaldamento, ugualmente per i consumi pro-capite di energia elettrica si rileva una diminuzione del 6,2% rimanendo costante intorno ai 1.155,4 kWh per abitante. Inoltre, nel 2006 si è registrata una temperatura più mite rispetto al 2005. È importante far presente – si legge nel Rapporto – che, a seguito del DLgs. n. 311/2006 sulla certificazione energetica degli edifici e della Finanziaria 2007, che prevede una detrazione del 55% delle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, sia dal punto di vista strutturale che impiantistico, si è registrato un forte interesse da parte dell’utenza. Tramite i contatori on-line sul sito dell’Enea (www.acs.enea.it), si può verificare che, alla data del 29/01/08, si è conseguito un risparmio di energia pari a 217.614,30 MWh con un risparmio di emissioni pari a 45.402,24 t di CO2. Cresce la sensibilità da parte della popolazione verso le politiche per il contenimento energetico. La nuova legge finanziaria del 2008 ha prorogato gli incentivi per la riqualificazione energetica fino al 2010. Per quanto riguarda il numero dei veicoli circolanti , dal 2000 al 2006, Milano registra un calo del 9%, mentre in molte città del sud cresce il numero di auto, in linea col trend nazionale: Taranto aumenta del 10,8% mentre Napoli fa eccezione, con una diminuzione del 6,0%. Tra le 24 città, Roma, è quella con più auto ogni mille abitanti anche se nell’ultimo anno scende a 699 veicoli (-4,5%); a Nord il record spetta a Modena, con 651 vetture e al sud il valore maggiore è quello di Catania (680). Aumenta però anche il numero di auto a basse emissioni : le Euro 4 superano il 10% in tutte le città, con il valore più alto a Roma (24,6%), dove in sei anni sono aumentate del 129%. La quota di veicoli commerciali leggeri più vecchi e inquinanti (pre-Euro) scende al di sotto del 20% in quasi tutte le città del centro nord (da 13,1% a Firenze a 22,5% a Trieste) mentre al sud oscilla ancora intorno al 30% (da 26,2% a Foggia a 32,4% a Napoli). Sempre di più anche le auto a gasolio, con percentuali sopra il 30% a Torino, Parma, Roma, Foggia, Bari e Taranto, come quelle di grossa cilindrata, che a Milano sono ormai l’11% del totale e a Brescia il 10,5%. Diventa quindi sempre più importante proseguire con il risanamento della qualità dell’aria, per il quale sono stati presentati piani appositi in 11 delle 13 regioni dove ricadono le 24 città; interventi centrati soprattutto sui “trasporti”, visto che nel 2005 i valori limite degli inquinanti sono stati superati in quasi tutte le aree urbane. Insufficienti sono gli adempimenti riguardanti l' inquinamento acustico : la classificazione acustica prevista dalla legge è stata finora effettuata solo in 14 città, mentre 6 città hanno approvato il Piano di risanamento e solo 5, Padova, Milano, Bologna, Firenze e Livorno, hanno predisposto una relazione biennale sullo stato acustico. Fonte: comunicato stampa APAT
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