23/07/2008 - È stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 33 del 16 luglio della regione Umbria, la legge regionale n. 12 del 10 luglio 2008 per la riqualificazione e valorizzazione dei centri storici.
Attraverso la nuova legge, la Regione Umbria si propone di:
a) favorire la permanenza o il reinserimento dei residenti e degli operatori economici;
b) incentivare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;
c) valorizzare e tutelare gli edifici di pregio;
d) riqualificare gli spazi pubblici e privati;
e) ridurre la vulnerabilità sismica del patrimonio immobiliare e la vulnerabilità urbana;
f) migliorare l’accessibilità e la mobilità;
g) adeguare i fabbricati, gli impianti e i servizi pubblici, al fine di conseguire adeguati livelli di sicurezza e di sostenibilità ambientale, con particolare riguardo per il risparmio energetico, l’uso contenuto delle risorse, la riduzione degli inquinamenti e la cura estetica dei manufatti;
h) raggiungere, negli spazi pubblici, livelli di sicurezza adeguati ai bisogni delle diverse fasce di età e dei soggetti diversamente abili;
i) mantenere, insediare e valorizzare attività artigiane, turisticoricettive, direzionali, commerciali, di servizi, sociali, ricreative, culturali e artistiche;
l) curare l’immagine del centro storico come componente del paesaggio;
m) migliorare la fruizione dei beni culturali e dei luoghi storico-artistici;
n) individuare percorsi culturali e museali definendo modalità di gestione che assicurino l’autosostentamento;
o) realizzazione di punti informativi quali porte di accesso ai servizi e alle reti turistico-ricettive.
I Comuni con popolazione superiore a diecimila abitanti o con il centro storico di estensione superiore a 14 ettari sono tenuti a redigere un quadro strategico di valorizzazione dei centri storici, per gli altri Comuni il quadro strategico non è obbligatorio. All’interno dei centri storici, possono essere individuati ambiti di rivitalizzazione prioritaria (ARP), tra quelli caratterizzati da degrado edilizio, urbanistico, ambientale, economico, sociale e funzionale. In tali ambiti i Comuni possono attuare programmi urbanistici, piani attuativi e programmi urbani complessi comprendenti interventi di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia o urbanistica di edifici od isolati.