
Piano Casa, le Regioni si preparano al confronto decisivo
LAVORI PUBBLICI
Piano Casa, le Regioni si preparano al confronto decisivo
Aumento cubature al 40%, 30 giorni a disposizione degli enti locali per l’emanazione di leggi più restrittive<br> <a href="http://www.edilportale.com/edilnews/sondaggio.asp?idsond=1" style="font-size:11px;"><b>IL SONDAGGIO SUL PIANO CASA</b></a>
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del 26/05/2009
24/03/2009 - È confermata per domani la riunione della Conferenza delle Regioni e Unificata per la discussione del Piano Casa. La seduta straordinaria avvierà il confronto con le autonomie locali sul piano per il rilancio dell’edilizia e l’aumento delle cubature, che approderà in Consiglio dei Ministri venerdì 27 marzo.
Promette una decisa opposizione Vasco Errani , Governatore dell’ Emilia Romagna e Presidente della Conferenza delle Regioni. Accusato di incostituzionalità il testo del decreto legge, che dovrebbe contenere le indicazioni per l’aumento di cubature e superfici, oltre alla semplificazione per il rilascio delle autorizzazioni sugli interventi da realizzare. Criticato anche l’eccessivo ricorso alla decretazione dell’Esecutivo, che si sottrae così al confronto parlamentare.
Sul testo del decreto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva già raccomandato la necessità di coinvolgere le Regioni, titolari insieme allo Stato della competenza legislativa in materia di edilizia e urbanistica. Il decreto legge per sua natura produce i suoi effetti immediatamente su tutto il territorio nazionale, essendo considerato uno strumento legislativo di urgenza. Per molte regioni si tratta quindi di un mezzo improprio dal momento che andrebbe a invadere una competenza attribuita dalla Costituzione.
In base al nuovo testo una limitazione al decreto potrebbe derivare dall’emanazione di leggi regionali . Gli enti locali avranno però a disposizione per la predisposizione di una norma più restrittiva solo 30 giorni dal momento di entrata in vigore del decreto legge. Decorso questo termine prevarrà la norma nazionale.
Preoccupano soprattutto le ultime modifiche apportate al testo, che da 6 è passato a 7 articoli. L’aumento delle cubature potrebbe salire dal 20% al 40% visto che al proprietario di un immobile è data la possibilità di acquistare il bonus dal vicino di casa. Le demolizioni non saranno più limitate dall’anno di costruzione, includendo anche gli edifici successivi al 1989. Ai Comuni, che secondo la precedente stesura potevano escludere alcune zone dall’applicazione del Piano Casa, resta solo la possibilità di imporre determinate tecniche di costruzione. Qualche difficoltà anche per le Soprintendenze, alle quali verrà inoltrata la Dia solo per gli interventi nei centri storici.
Dalle Regioni arrivano intanto risposte divergenti. Favorevole fino ad aver già predisposto e votato un testo di legge regionale il Veneto. Dello stesso parere la Lombardia , che vede nella proposta governativa una manovra anticiclica in grado di risollevare l’edilizia, settore trainante per l’economia italiana.
Oltre all’Emilia Romagna, un netto no al Governo arriva anche da Toscana e Lazio , che minacciano il ricorso alla Corte Costituzionale. Sulle stesse posizioni Umbria e Piemonte , che ricordano come già nel precedente Governo Berlusconi la Suprema Corte abbia bocciato i condoni. Le proposte per il rilancio delle costruzioni nasconderebbero per l’opposizione un “condono preventivo”.
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