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Piano Casa, pronto il Decreto Legge

Piano Casa, pronto il Decreto Legge

Confermati gli ampliamenti di cubature. Le Regioni mercoledi scioglieranno gli ultimi dubbi <br> <a href="http://www.edilportale.com/edilnews/sondaggio.asp?idsond=1" style="font-size:11px;"><b>IL SONDAGGIO SUL PIANO CASA</b></a>

Vedi Aggiornamento del 09/04/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 09/04/2010
23/03/2009 - È pronto il testo del Decreto Legge sul Piano Casa, il documento che elabora le linee degli interventi d'urgenza proposti dal Governo per il rilancio del settore edilizia.

La bozza del documento, che è circolata in forma non ufficiale, conferma tutti i punti anticipati dal Governo, in particolare l'atteso provvedimento sull'aumento di cubature del 20% per le abitazioni private. Nel processo di rinnovamento e ampliamento potrebbe essere coinvolto circa il 60% degli italiani.

Un ulteriore disegno di legge, affiancherebbe il decreto legge emanato d'urgenza, lasciando cosi tempo al legislatore di raccordare Testo Unico e leggi vigenti alle nuove diposizioni.

ll testo del decreto si è arrichito di un punto passando da 6 a 7 articoli, comprendenti finalità e ambito di applicazione, interventi sulle singole unità immobiliari, interventi per il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, procedimento, disciplina per gli immobili vincolati e altre limitazioni, obblighi e potestà dei Comuni, entrata in vigore.

Confermate le indiscrezioni sul ricorso obbligatorio e non più facoltativo ai ciriteri di risparmio energetico in caso di demolizione e riedificazione di un fabbricato con una ulteriore novità: l'eliminazione del limite sull'anno di costruzione per gli edifici oggetto di demolizione. Potranno essere quindi abbattuti anche gli immobili costruiti dopo il 1989, la cui ultimazione non deve però superare il 31 dicembre 2008.

Tra le novità spiccano la possibilità di acquistare il bonus del 20% dal vicino di casa, portando così l'aumento di cubatura della propria abitazione al 40%, e il cambiamento di destinazione d'uso con o senza opere di ampliamento. In ogni caso devono essere rispettate le distanze e le norme per la tutela dei diritti dei terzi.

LE MISURE DEL DECRETO SUL PIANO CASA

Aumento cubature
Possibilità per i proprietari di ampliare del 20% la cubatura degli immobili a uso abitativo o la superficie coperta per quelli destinati a uso diverso. Premio di cubatura unico del 35% in caso di demolizione e riedificazione di vecchi edifici, con obbligo di ricostruire secondo le regole della bioedilizia e del risparmio energetico. Decade il limite sull'anno di costruzione dell'edificio oggetto di demolizione (le prime bozze parlavano di edifici antecedenti il 1989). Resta il limite massimo per l'ampliamento, fissato in 300 metri cubi per ogni singola unità immobiliare. Nel caso delle fabbriche l'altezza non può superare di oltre quattro metri quella massima prevista dagli strumenti urbanistici esistenti. Possibile anche rendere inedificabile e destinata a verde pubblico l’area originaria nel caso in cui si decida di costruire in una zona diversa. Possibili anche i cambi di destinazione d'uso in tutto o in parte. Obbligo del rispetto delle leggi in materia di staticità delle strutture e di sicurezza antisismica.
 
Semplificazione delle autorizzazioni e delle procedure,
Il permesso di costruire (ex concessione edilizia) per ristrutturazioni, ampliamenti e nuove costruzioni sarà sostituito da una certificazione giurata del progettista, che dichiarerà sotto la propria responsabilità la piena regolarità delle opere realizzate. Sono ampliati i casi in cui si può ricorrere alla Dia (Denuncia di inizio attività) e all’edilizia libera. Per la soluzione degli eventuali contenziosi è prevista una Camera di Conciliazione. Le autorizzazioni sono rilasciate dai Comuni in deroga a piani regolatori e regolamenti edilizi a patto che non entrino in conflitto con i vincoli di conservazione ambientale, storica, paesaggistica architettonica e culturale. Si valuta anche la possibilità dell’autorizzazione in sanatoria per gli interventi già compiuti in area vincolata in assenza o difformità dall’autorizzazione paesaggistica.

La Dia dovrà essere presentata entro un anno dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Sarà corredata da attestazione del titolo di legittimazione, asseverazione del progettista abilitato circa la sussistenza di tutte le condizioni previste dal decreto legge, elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio, documenti previsti dal Dpr 380/2001 e autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme. Per gli interventi su edifici di oltre 50 anni e nei centri storici su immobili non soggetti a vincoli, la Dia dovrà essere presentata anche alle Soprindentenze competenti, che entro trenta giorni possono porre ulteriori modalità costruttive con riguardo al contesto storico e architettonico esistente. La mancata comunicazione da parte della Soprintendenza va interpretata come silenzio-assenso. Possibilità che provoca la contrarietà della Uil, dal momento che le scarse risorse umane a disposizione delle soprintendenze non renderanno possibili le pronunce entro i termini stabiliti.

Condomini
Anche nei condomini, previa autorizzazione dell’assemblea condominiale, sarà possibile aggiungere stanze, bagni e alzare tetti. Si valuta la possibilità di autorizzare la realizzazione di un edificio separato avente carattere accessorio nel caso in cui non sia possibile costruirlo in contiguità a quello esistente.
 
Tutela Ambientale
Vietato l’ampliamento degli immobili abusivi o sottoposti a vincolo storico e paesaggistico. Esclusi quindi da provvedimento tutti gli immobili delle aree destinate a parchi, zone archeologiche, ed i terreni demaniali. 
 
Riduzione contributi di costruzione
I Comuni possono decidere di ridurre il contributo di costruzione sulla quota parte dell’ampliamento. Nel caso in cui ad essere ampliata sia la prima abitazione lo sconto può arrivare al 50%. Stesso sconto anche in caso di ricorso alla bioedilizia.
 
Sanzioni
Revisionate le pene. Gli abusi di minore entità come l’apertura di finestre o la chiusura di una veranda verranno puniti con sanzioni amministrative. Per quelli più gravi, comprendenti la costruzione di edifici non a norma, è previsto l’arresto da 2 a 3 anni. Allo studio il ravvedimento operoso, con la possibilità di estinguere l’illecito a seguito di un accertamento di conformità e compatibilità ambientale.
 
Alloggi a canone sostenibile
Via libera per ventimila nuovi alloggi a canone sostenibile, prendendo in considerazione nuove realizzazioni, ricostruzioni e interventi di riqualificazione. Agli inquilini che vivono in case popolari è data la possibilità di riscattare l’immobile a canone sociale, in modo da diventare proprietari dell’alloggio occupato. Per questo obiettivo il precedente Governo aveva stanziato 550 milioni di euro. Attualmente il Cipe ha sbloccato 200 milioni, gli altri 350 saranno reperiti attraverso le prossime leggi finanziarie. L’innovazione rispetto al passato consiste nel coinvolgimento dei capitali privati attraverso la promozione del project financing e dei fondi immobiliari.

Il documento finale dovrebbe conformarsi in un un testo che ricalcherà molto da vicino quello approvato dal Veneto.

I Comuni, che secondo la prima stesura del decreto avevano a disposizione 60 giorni di tempo per escludere alcune zone dall'applicazione del Piano Casa, potranno adesso solo imporre determinate regole di costruzione. Per gli ampliamenti del 20%, ma anche per demolizioni e ricostruzioni sarà sufficiente la Dia prevista dal Testo Unico dell'Edilizia, Dpr 380/2001. Si parla di limiti alla presentazione domande entro il 31 dicembre 2010. La versione attuale non comprende più neanche l'ampliamento in aderenza all'edificio.

La discussione sul testo del Piano Casa riprenderà comunque in settimana. Fondamentale il nodo di mercoledi  25, quando il testo del decreto passerà al vaglio della Conferenza Stato/Regioni unificata.

Secondo il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il CdM di venerdì 27 marzo potrebbe vedere già il varo definitivo del decreto, dal momento che ci sarebbe attesa sul provvedimento anche da parte delle Regioni di centrosinistra. 
 
Dello stesso parere il Ministro dello Sviluppo Economico Scajola, secondo il quale il varo del decreto legge avrà luogo venerdì prossimo, dopo la riunione con le Regioni prevista per mercoledì. Dalle dichiarazioni di Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, emergono possibili abbinamenti agli incentivi del 55%, ancora in fase di definizione.

Al decreto si accompagnerà un disegno di legge per la delega al Governo della compilazione di un testo unico in materia di edilizia e urbanistica, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle Regioni. Qualche rallentamento potrebbe essere provocata dall'opposizione del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, contrario a un DL giudicato anticostituzionale. Sulle stesse posizioni anche Lazio e Toscana.
 
Ricordiamo che oltre agli impegni istituzionali del Presidente del Consiglio, lo slittamento del Piano Casa ha avuto luogo per le osservazioni di carattere istituzionale mosse da Napolitano alla bozza del decreto legge. Il Capo dello Stato si è pronunciato a favore di un maggiore protagonismo delle Regioni, che con lo Stato condividono la competenza legislativa in materia di edilizia, e della definizione degli argomenti da far rientrare nella decretazione di urgenza.

Si è parlato di Piano Casa anche durante i lavori del Consiglio Europeo. Dalle dichiarazioni del presidente Berlusconi emerge un generale interesse dei membri comunitari alle misure italiane con funzione anticiclica., che sarà inoltrato alle ambasciate dei Paesi membri. 
 
 Per la Lega Nord il piano del Governo sarebbe un doppione rispetto al provvedimento all’esame della Commissione Ambiente alla Camera. Una proposta con tanto di detrazioni fiscali, incentivi per la diffusione di rinnovabili e certificazione energetica. Ma soprattutto con il riconoscimento di un bonus di 100 metri quadri per ogni bambino nato in Italia, da riscuotere in età adulta.
 
Attende invece di leggere il testo del decreto Pierluigi Bersani, responsabile economico del Pd , che auspica il potenziamento di energie alternative e sgravi fiscali per le ristrutturazioni piuttosto che aumenti automatici e generalizzati delle cubature, dovuti alla totale deregolamentazione.
 
Cautela da parte di Legambiente , consapevole della necessità di una semplificazione che non si traduca in assenza di regole di riferimento. Per evitare danni irreversibili l’associazione propone di applicare gli interventi proposti dal Governo nelle zone B e C dei Piani Regolatori Comunali, cioè quelle di completamento ed espansione urbanistica. Generalmente contrari al decreto legge gli ambientalisti, che non accettano la liberalizzazione dell’aumento del 20% per le opere interrate accessorie alla residenza e l’abolizione del permesso di costruire.

Più ferme le posizioni dei Verdi, che hanno stimato le conseguenze del 20%: realizzazione di un volume pari a 1,25 miliardi di metri cubi, per il quale saranno necessari 220 milioni di tonnellate di cemento, raddoppio delle cave con effetti idrogeologici preoccupanti e 8 mila tonnellate annue di emissioni Pm10.
 
Spinte positive arrivano da associazioni degli imprenditori e organizzazioni sindacali , unite in uno storico accordo per il rilancio dell’edilizia, che hanno accolto di buon grado gli incentivi per le demolizioni e successive ricostruzioni con aumento di cubatura. Chiesto soprattutto l’avvio veloce del Piano Casa nazionale per far fronte all’emergenza abitativa. Il sostegno al settore delle costruzioni dovrebbe garantire livello degli investimenti, veloce ritorno economico, salvaguardia del lavoro e razionalizzazione del mercato.
 
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