29/10/2009 - Nel 2008 il consumo di calcestruzzo e di cemento armato si è ridotto del 15,2% rispetto al 2007, a seguito del calo degli investimenti in costruzioni, e una contrazione pressoché equivalente, secondo le stime, caratterizzerà il comparto nel 2009.
Il dato emerge dal terzo Rapporto sull’andamento del mercato del cemento armato, presentato dal CRESME ieri, nella giornata di apertura del Saie Concrete, la manifestazione organizzata dalla Consulta per il Calcestruzzo all'interno del SAIE di Bologna.
Non dissimile da quello del calcestruzzo appare l’andamento della domanda dell’acciaio per cemento armato: il 2008 ha segnato un calo del 15,4% e nel 2009 la previsione è di un altro calo del 15,2% che porterà ad un consumo di acciaio di 4 milioni e 450 mila tonnellate. Nonostante il momento difficile, il valore della produzione della filiera è di 8 miliardi e 212 milioni di euro, pari a circa l’8% del valore degli investimenti in costruzioni.
“Il calo generalizzato di attività - ha commentato questo difficile momento il Presidente di ATECAP Fabio Biasuzzi - colpisce indistintamente piccole, medie e grandi imprese, seppure incidendo in misura diversa. Al centro delle strategie di contrasto della crisi va posta la qualità. Una qualità che viene richiesta dalla domanda finale. Il che, per il nostro settore, significa certificazione dei materiali e qualificazione dei processi. Diventa essenziale una rigorosa applicazione delle nuove Norme Tecniche e un impegno assiduo sul piano dei controlli, in modo particolare per la fase di fornitura e di posa in opera.”