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Appalti, imprese collegate in gara se non si influenzano

Appalti, imprese collegate in gara se non si influenzano

CdS: per l’esclusione necessario valutare l’impatto generato dal rapporto di controllo

Vedi Aggiornamento del 09/06/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 09/06/2010
18/02/2010 - No all’esclusione da una gara di appalto delle imprese collegate senza la preventiva attivazione di un procedimento per la verifica in contraddittorio. Lo ha affermato il Consiglio di Stato con la sentenza 247/2010 , depositata il 25 gennaio scorso.
 
Nel caso preso in esame, la Stazione Appaltante aveva escluso due imprese collegate in modo sostanziale, segnalando poi il provvedimento all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici per l’annotazione nel casellario informatico e l’escussione delle polizze fideiussorie.
 
Al ricorso in appello, presentato dalle imprese escluse, il Consiglio ha risposto basandosi sugli orientamenti della normativa comunitaria. Secondo la Corte di Giustizia europea, infatti, il rapporto di controllo che influenza le offerte delle imprese tra loro collegate, è causa di esclusione se accertato dalle amministrazioni aggiudicatrici.
 
D’altro canto, l’esclusione non può avvenire solo in virtù del rapporto di controllo se non si accerta la sua incidenza sul comportamento delle imprese partecipanti alla gara di appalto.
 
Il Consiglio di Stato, quindi, ha accolto l’appello delle due imprese escluse dal momento che le amministrazioni aggiudicatrici non avevano avviato nessun procedimento per il controllo di merito dell’impatto eventualmente esercitato dal collegamento sostanziale. Il provvedimento di esclusione è stato quindi respinto per difetto di istruttoria.
 
Ricordiamo inoltre che le norme che escludono le imprese collegate dalla partecipazione alle gare di appalto contrastano con l’ordinamento comunitario perché non conformi al principio di proporzionalità. Alle libertà tutelate a livello europeo non possono infatti essere posti limiti superiori a quelli necessari per garantire il pubblico interesse.
 
Questa posizione è stata già accolta nell’ordinamento italiano grazie alla Legge 166/2009 , che ha convertito il DL 135/2009 “Salva-infrazioni” per l’attuazione degli obblighi comunitari e l’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia Europea.

I giudici del Consiglio di Stato nella loro decisione si sono quindi conformati alla nuova normativa, che mira ad adeguare la materia degli appalti per evitare l'apertura di procedure di infrazione contro l'Italia.
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