Network
Pubblica i tuoi prodotti
Via libera alle manutenzioni straordinarie senza DIA

Via libera alle manutenzioni straordinarie senza DIA

In otto regioni possibile da subito avviare le ristrutturazioni senza presentare la DIA, per le altre 13 dubbi sulle semplificazioni

Vedi Aggiornamento del 07/05/2010
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 07/05/2010
26/03/2010 - Al via il Decreto-Legge Incentivi che consente di effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici senza alcun titolo abilitativo.
 
Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi 26 marzo ed entra in vigore oggi stesso.

Vediamo la situazione nelle singole Regioni:

Si applicano da subito le semplificazioni in  Sardegna , la cui legge regionale in materia edilizia consentiva già di iniziare i lavori inoltrando una comunicazione, senza attendere 30 giorni. La situazione è, di fatto, analoga in Friuli Venezia Giulia che, benchè richieda la DIA per le manutenzioni straordinarie, aveva già inserito molti interventi tra quelli considerati di edilizia libera.

Subito manutenzioni semplificate anche in
Puglia, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria : in queste Regioni, che non hanno una legge regionale in materia, si farà riferimento al nuovo Dpr 380/2001, come modificato dal DL Incentivi. Queste Regioni potranno comunque, in seguito, decidere di legiferare reintroducendo la DIA, ma intanto, da oggi, si può ristrutturare senza DIA.

In dubbio, invece,  Piemonte, Veneto e Lazio che richiedono la DIA per le manutenzioni straordinarie, escludendo quindi l’applicazione del DL, ma sulla base di leggi regionali precedenti al Dpr 380/2001.


Semaforo rosso in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Val d’Aosta, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Campania e Sicilia : queste Regioni hanno una legge regionale in materia edilizia, successiva al Dpr 380/2001, che richiede DIA per le manutenzioni straordinarie. Poiché la legge regionale prevale sul DL nazionale, la DIA continuerà ad essere richiesta. 

Alcune delle leggi regionali che bloccano le semplificazioni introdotte dal decreto-legge: 
 
Lombardia - Le opere di manutenzione straordinaria sono considerate interventi edilizi minori per i quali occorre presentare Denuncia di Inizio Attività. (LR 12/2005, Art. 41)
Liguria - Sono assoggettati a DIA obbligatoria gli interventi di manutenzione straordinaria, purché conformi alle previsioni della strumentazione urbanistico-territoriale e del regolamento edilizio. (LR 16/2008, Art. 23)
Emilia Romagna- Sono obbligatoriamente assoggettati a denuncia di inizio attività gli interventi di manutenzione straordinaria, salvo che i Comuni non li assoggettino a permesso di costruire. (LR 31/2002, Art. 8)
Toscana - Sono sottoposti a DIA gli interventi di manutenzione straordinaria, ossia le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici. (LR 1/2005, Art. 79)
Campania - Gli interventi di manutenzione straordinaria sono subordinati alla denuncia di inizio dell’attività (LR 19/2001, Art. 2).


I contenuti del Decreto-legge per le semplificazioni:
Il decreto-legge modifica l’articolo 6 “Attività edilizia libera” del Testo unico dell'edilizia (Dpr 380/2001), aggiungendo le manutenzioni straordinarie all’elenco degli interventi realizzabili senza titolo abilitativo, a patto che l’intervento non riguardi le parti strutturali dell’edificio, non incrementi il numero delle unità immobiliari e non modifichi volumetrie e superfici.

Gli interventi dovranno però rispettare le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, le norme antisismiche, il Codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme antincendio, igienico-sanitarie e sull’efficienza energetica, nazionali o regionali e le norme di sicurezza.
 
Da oggi, chi vorrà modificare i tramezzi interni alle abitazioni, sostituire le finestre, realizzare canne fumarie, ascensori, scale di scurezza, rifare il bagno, la cucina e gli impianti elettrici e termici, rinnovare i rivestimenti delle facciate esterne, potrà inviare una comunicazione, anche telematica, al Comune prima dell’inizio dei lavori, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e indicando l’impresa che eseguirà le opere.
 
Con la stessa procedura sarà possibile anche installare pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, al di fuori dei centri storici.
 
Le altre attività liberalizzate sono: movimenti di terra connessi all'attività agricola; opere temporanee da rimuovere entro 90 giorni; serre mobili stagionali; opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni, anche per parcheggi; realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro (leggi tutto).
 
I prossimi step
Domani inizia il conto alla rovescia per la conversione in legge del DL; l’iter dovrà concludersi entro il 24 maggio 2010 ma si preannuncia tutt'altro che semplice: il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha contestato il provvedimento sottolineando i rischi per la sicurezza degli edifici derivanti da interventi condotti senza il controllo di professionisti abilitati.

Legambiente  ritiene assurdo permettere a chiunque di iniziare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria nella propria casa senza un progetto, senza informare il Comune, senza un’impresa che si assuma la responsabilità dei lavori.

L'Ordine degli APPC di Roma, invece, registra per l'ennesima volta "la volontà del Governo di ignorare del tutto gli avvertimenti ed i suggerimenti dati dal mondo delle professioni tecniche per la tutela di interessi collettivi” (leggi tutto).
Le più lette