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Manovra, rischi per la tutela del patrimonio edilizio

Manovra, rischi per la tutela del patrimonio edilizio

Cnappc e ambientalisti contro la sostituzione Dia-Scia per lo snellimento pro imprese

Vedi Aggiornamento del 23/07/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 23/07/2010
13/07/2010 - Rischio di deregulation a danno dell’ambiente con l’emendamento all’articolo 49 della manovra economica. Associazioni ambientaliste e consiglio nazionale degli architetti hanno manifestato preoccupazioni sulla disposizione che semplifica le procedure per la conferenza di servizi e introduce modifiche alla Legge 241/1990.
 
Semplificazioni per le imprese: Uno degli ultimi emendamenti, presentati dal relatore e confermati dalla Commissione Bilancio del Senato, snellisce gli adempimenti per l’avvio delle attività di impresa attraverso la sostituzione della Dia, Dichiarazione di inizio attività, con la Scia, segnalazione certificata di inizio di attività.
 
Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta è sostituito da una segnalazione dell'interessato, che deve essere corredata dalle attestazioni di tecnici abilitati ed elaborati tecnici. Le verifiche preventive previste dalla legge sono sostituite dalle autodichiarazioni.
 
In ogni caso possono essere effettuati controlli successivi da parte delle amministrazioni competenti, che una volta accertata la carenza dei requisiti necessari, entro 30 giorni adottano provvedimenti per di divieto di prosecuzione dell'attività e rimozione degli eventuali effetti dannosi, salvo che l’interessato adotti misure per conformarsi alla normativa.
 
Nel caso di dichiarazioni false o mendaci, inoltre, accanto alle sanzioni penali l’amministrazione può vietare la prosecuzione delle attività.
 
Decorso il termine dei 30 giorni, l’amministrazione competente può intervenire solo in presenza di pericolo per il patrimonio artistico e culturale, l'ambiente, la salute, la sicurezza pubblica o la difesa nazionale, dopo aver accertato l’impossibilità di conformare le attività alla normativa vigente.
 
Snellimento burocratico: La promozione e lo sviluppo del sistema produttivo prevede anche l’adozione di uno o più regolamenti su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, sentite le associazioni imprenditoriali. Le disposizioni dovranno rifarsi ai principi di proporzionalità degli adempimenti in base alle dimensioni delle imprese, eliminazione delle autorizzazioni non necessarie alla tutela degli interessi pubblici, estensione dell’autocertificazione, soppressione dei controlli per le imprese in possesso di certificazione ISO, coordinamento delle attività di controllo per evitare duplicazioni.
 
Secondo il Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, rimandando i controlli ad un momento successivo all’avvio dell’attività, la norma escluderebbe di fatto le Pubbliche Amministrazioni dalla gestione degli interventi che avvengono sul territorio e potrebbe avere conseguenze potenzialmente pericolose in relazione alla sicurezza, alla tutela del patrimonio edilizio, alle normative di tipo edilizio, paesistico ed ambientale che verrebbero svuotate di gran parte della propria efficacia.
 
Gli architetti hanno mostrato perplessità anche sul coinvolgimento delle università, a loro avviso non dotate delle competenze necessarie al rilascio della Via, Valutazione di Impatto Ambientale (Leggi Tutto).
 
Critici anche Legambiente e Partito Democratico, che nell’emendamento vedono una sorta di condono preventivo per gli immobili connessi alle attività di impresa come capannoni, uffici, centri commerciali e alberghi.
 
Per la convalida definitiva della norma si dovrà attendere l’ok definitivo del Senato, atteso per giovedì 15 luglio.
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