
Residenze studenti: via ai nuovi standard
NORMATIVA
Residenze studenti: via ai nuovi standard
Rinnovabili e funzionalità negli studi di fattibilità, entro il 28 luglio le domande per il finanziamento di manutenzioni e nuove costruzioni
Vedi Aggiornamento
del 05/11/2024
04/05/2011 - Sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica. Sono gli obiettivi del DM 27/2011, emanato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per definire gli standard minimi degli edifici destinati ad alloggi e residenze per studenti universitari, come previsto dalla Legge 338/2000. Gli standard imposti dalle nuove norme dovranno essere seguiti non solo per la costruzione di nuovi alloggi, ma anche per la realizzazione di interventi su quelli esistenti. In determinati casi, inoltre, i lavori possono usufruire di finanziamenti statali.
Requisiti ambientali e progettazione dell’intervento
Anche in assenza di indicazioni negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi, i nuovi edificidevono tener conto dei principi di salvaguardia ambientale, da rispettare anche negli interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione di edifici esistenti.
Lo studio di fattibilità deve quindi prevedere la caratterizzazione del sito in funzione del clima, della disponibilità di fonti rinnovabili, di luce naturale e dei fattori ambientali che possono essere influenzati dall'intervento, come aria, bilancio idrico, ciclo dell'acqua, suolo e sottosuolo, ecosistemi e paesaggio.
In generale, devono essere adottate soluzioni che limitino i consumi di energia, regolando il funzionamento dei sistemi utilizzati, ricorrendo alle fonti alternative e intervenendo sul microclima locale.
Nello studio devono inoltre rientrare le valutazioni sull’integrazione dell’edificio nel contesto cittadino. Per definire le localizzazioni e le destinazioni urbanistiche è quindi necessario lo studio dei fattori fisico-ambientali, sociali, storici e urbani. Ma anche una serie di valutazioni su disponibilità fondiaria, consistenza, funzionalità e adeguatezza di edifici esistenti e utilizzabili.
Nelle nuove costruzioni è obbligatorio ridurre il consumo di acqua potabile, prevedendo incentivi per il riutilizzo delle risorse idriche, conseguire il risparmio energetico e
utilizzare materiali a basso impatto ambientale, che consentano il riciclo e il riutilizzo.
Sia nuove costruzioni che negli interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione degli edifici esistenti, si deve prevedere l'integrazione delle tecnologie informatiche e multimediali.
Gestione dello spazio comune e privato
Posto che il modello organizzativo secondo cui strutturare gli alloggi e le residenze per studenti può essere liberamente definito dal soggetto proponente, che può scegliere tra albergo, minialloggi, nuclei integrati o misti, deve essere garantita la compresenza delle funzioni residenziali e dei servizi correlati.
È quindi necessaria la presenza delle aree funzionali AF1, residenza, AF2, servizi culturali e didattici, AF3, servizi ricreativi, AF4, servizi di supporto, gestionali e amministrativi. Devono inoltre essere previste aree destinate a parcheggio e servizi tecnologici.
La nuova norma prevede che la superficie netta da adibire alle funzioni residenziali a posto alloggio sia uguale o superiore a 12,5 metri quadri per la camera singola o 9,5 metri quadri per la camera doppia, incluso il servizio igienico. Almeno il 5% degli alloggi totali deve essere riservato agli studenti disabili. In questi casi è necessario un incremento della superficie del 10%.
I progetti possono discostarsi al massimo del 15% rispetto agli standard dimensionali e qualitativi previsti dal decreto. Ma solo se la variazione non contrasta con le norme regionali.
Chi può fare domanda per il finanziamento degli interventi
Ai sensi del DM 26/2011, regioni, aziende regionali e provinciali per l'edilizia residenziale pubblica, università statali e non, istituti di alta formazione e cooperative possono presentare domanda di cofinanziamento per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, recupero, ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o ampliamento di alloggi per studenti universitari.
Le richieste devono essere inoltrate al Ministero entro il 28 luglio 2011. Costituiscono titoli preferenziali nella formazione della graduatoria la coerenza con la programmazione ministeriale, la coniugazione di economicità e qualità, la compartecipazione di soggetti terzi e la riqualificazione del patrimonio esistente.
Requisiti ambientali e progettazione dell’intervento
Anche in assenza di indicazioni negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi, i nuovi edificidevono tener conto dei principi di salvaguardia ambientale, da rispettare anche negli interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione di edifici esistenti.
Lo studio di fattibilità deve quindi prevedere la caratterizzazione del sito in funzione del clima, della disponibilità di fonti rinnovabili, di luce naturale e dei fattori ambientali che possono essere influenzati dall'intervento, come aria, bilancio idrico, ciclo dell'acqua, suolo e sottosuolo, ecosistemi e paesaggio.
In generale, devono essere adottate soluzioni che limitino i consumi di energia, regolando il funzionamento dei sistemi utilizzati, ricorrendo alle fonti alternative e intervenendo sul microclima locale.
Nello studio devono inoltre rientrare le valutazioni sull’integrazione dell’edificio nel contesto cittadino. Per definire le localizzazioni e le destinazioni urbanistiche è quindi necessario lo studio dei fattori fisico-ambientali, sociali, storici e urbani. Ma anche una serie di valutazioni su disponibilità fondiaria, consistenza, funzionalità e adeguatezza di edifici esistenti e utilizzabili.
Nelle nuove costruzioni è obbligatorio ridurre il consumo di acqua potabile, prevedendo incentivi per il riutilizzo delle risorse idriche, conseguire il risparmio energetico e
utilizzare materiali a basso impatto ambientale, che consentano il riciclo e il riutilizzo.
Sia nuove costruzioni che negli interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione degli edifici esistenti, si deve prevedere l'integrazione delle tecnologie informatiche e multimediali.
Gestione dello spazio comune e privato
Posto che il modello organizzativo secondo cui strutturare gli alloggi e le residenze per studenti può essere liberamente definito dal soggetto proponente, che può scegliere tra albergo, minialloggi, nuclei integrati o misti, deve essere garantita la compresenza delle funzioni residenziali e dei servizi correlati.
È quindi necessaria la presenza delle aree funzionali AF1, residenza, AF2, servizi culturali e didattici, AF3, servizi ricreativi, AF4, servizi di supporto, gestionali e amministrativi. Devono inoltre essere previste aree destinate a parcheggio e servizi tecnologici.
La nuova norma prevede che la superficie netta da adibire alle funzioni residenziali a posto alloggio sia uguale o superiore a 12,5 metri quadri per la camera singola o 9,5 metri quadri per la camera doppia, incluso il servizio igienico. Almeno il 5% degli alloggi totali deve essere riservato agli studenti disabili. In questi casi è necessario un incremento della superficie del 10%.
I progetti possono discostarsi al massimo del 15% rispetto agli standard dimensionali e qualitativi previsti dal decreto. Ma solo se la variazione non contrasta con le norme regionali.
Chi può fare domanda per il finanziamento degli interventi
Ai sensi del DM 26/2011, regioni, aziende regionali e provinciali per l'edilizia residenziale pubblica, università statali e non, istituti di alta formazione e cooperative possono presentare domanda di cofinanziamento per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, recupero, ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o ampliamento di alloggi per studenti universitari.
Le richieste devono essere inoltrate al Ministero entro il 28 luglio 2011. Costituiscono titoli preferenziali nella formazione della graduatoria la coerenza con la programmazione ministeriale, la coniugazione di economicità e qualità, la compartecipazione di soggetti terzi e la riqualificazione del patrimonio esistente.