05/07/2011 - Un fondo per le infrastrutture stradali e ferroviarie. Ma anche iniziative per la tutela dei beni culturali a partire dal prossimo anno. Sono le novità introdotte dalla
manovra, che assegna 930 milioni per il 2012 e un miliardo all’anno fino al 2016 per la realizzazione di opere ferroviarie in primis.
Allo stesso tempo, la manovra revoca i finanziamenti, assegnati dal CIPE entro il 31 dicembre 2008 per la realizzazione delle opere ricomprese nel Programma delle infrastrutture strategiche, per i quali entro l’entrata in vigore della manovra non sia stato pubblicato il relativo bando di gara.
Analogamente, vengono revocati i finanziamenti assegnati dal CIPE i cui soggetti beneficiari, entro la data di entrata in vigore del decreto, non abbiano assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti, non abbiano bandito la gara per l’aggiudicazione del relativo contratto o, in caso di erogazione diretta, non abbiano chiesto il pagamento delle relative quote annuali al Ministero delle infrastrutture.
I finanziamenti revocati sono individuati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con decreti di natura non regolamentare e confluiscono nel fondo istituito dalla manovra.
Il Cipe, su proposta del Ministero delle Infrastrutture, stabilisce la destinazione delle risorse.
In particolare, è autorizzata la spesa di 16 milioni e 700 mila euro per il potenziamento del sistema informativo del Ministero delle infrastrutture. Per il 2011, la manovra stanzia inoltre 6 milioni e 300 mila euro per la prosecuzione del servizio intermodale dell’autostrada ferroviaria alpina attraverso il valico del Frèjus. Le spese sono parzialmente compensate con 23 milioni provenienti dal fondo istituito col DL 154/2008 sul contenimento della spesa sanitaria.
La manovra prevede anche controlli semestrali per il monitoraggio sull’utilizzo dei fondi strutturali e iniziative per la tutela dei beni culturali. A partire dal 2011, compatibilmente agli equilibri di finanza pubblica, potrebbe essere assegnata agli interventi di recupero una quota parte fino al 3% del fondo.