18/01/2012 - Giochi tutt’altro che chiusi sulle misure di liberalizzazione che coinvolgono direttamente i professionisti. Nell’incontro di lunedì scorso tra il Ministro della Giustizia, Paola Severino, e i rappresentanti degli Ordini professionali sono state discusse alcune misure che avevano allarmato i professionisti.
In primo luogo le
tariffe professionali: la bozza del decreto sulle liberalizzazioni circolata nei giorni scorsi prevedeva l’abrogazione di tutte le tariffe, sia minime sia massime, e stabiliva che, in caso di controversia, il compenso spettante al professionista fosse determinato dal giudice secondo equità, senza più la necessità del parere dell’Ordine (
leggi tutto).
Nell’incontro del 16 gennaio, invece, il Ministro Severino, pur ribadendo che la negoziazione dei compensi è libera, ha fatto sapere che occorrerà individuare parametri di riferimento per le liquidazioni giudiziali del compenso. Le misure relative alle tariffe professionali confluiranno nel decreto legge sulle liberalizzazioni, che il Governo esaminerà nei prossimi giorni.
Nello stesso decreto, stando alle dichiarazioni del Ministro, potrebbe entrare anche una norma che consentirà di svolgere il
tirocinio in parte durante i corsi universitari. La bozza di decreto della scorsa settimana prevedeva che il tirocinio o la pratica finalizzati all’iscrizione negli albi professionali potessero essere svolti nell’ultimo biennio di studi per il conseguimento della laurea specialistica o magistrale e che possano durare al massimo 18 mesi, come previsto dalla Manovra Salva Italia. Severino sembra orientata a prevedere un tirocinio da svolgere in parte durante l'Università e in parte negli studi professionali.
Per quanto riguarda gli
Ordini professionali, nell’incontro di lunedì scorso il Ministro Severino ha affermato che “non è all’esame alcun provvedimento di abolizione degli Ordini, né degli esami di Stato”, e che “la nostra riforma mira ad una migliore qualificazione dei professionisti. Vogliamo la liberalizzazione delle professioni ma vogliamo professionisti di qualità”. Questa precisazione ha rassicurato gli Ordini, ai quali la bozza di decreto sottraeva alcune competenze: il parere sul compenso spettante al professionista da rendere al giudice in caso di controversia e per la redazione dei decreti ingiuntivi.
Definite le misure più urgenti da attuare con il decreto sulle liberalizzazioni, il processo di riforma proseguirà attraverso tavoli settimanali tra Ministero della Giustizia e Ordini, in vista della scadenza del 13 agosto 2012, data entro cui gli ordinamenti professionali dovranno adeguarsi ai principi fissati dalla Legge 148/2011 (
leggi tutto).
In una nota inviata a tutti gli Ordini provinciali, il
Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Fryerie, conferma la disponibilità del Cnappc a collaborare ad una rapida riforma delle professioni sottolineando alcuni punti fermi: la necessità di prezzi di riferimento, per evitare fenomeni di dumping; la correzione delle norme sulle Società professionali, per evitare che la proprietà degli Studi sia in mano a soci in conflitto di interesse; l’attivazione delle reti di professionisti, sulla scorta delle norme europee sulle reti d’impresa; la possibilità per i professionisti, già prevista dalla bozza di DL liberalizzazioni, di accedere ai Confidi, per migliorare l’accesso al credito.