
Geometri in piazza per tutelare le competenze professionali
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PROFESSIONE
Geometri in piazza per tutelare le competenze professionali
Chiesta la riforma dell’Ordinamento, fermo ad una legge del 1929
Vedi Aggiornamento
del 07/02/2013
Vedi Aggiornamento del 07/02/2013
27/09/2012 - Tutelare le competenze del geometra e sollecitare la riforma dell’Ordinamento professionale, ferma al 1929. Sono stati questi gli obiettivi della Manifestazione Nazionale che ha riunito ieri a Roma migliaia di geometri provenienti da tutta Italia.
La categoria si è mobilitata per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sui crescenti attacchi e restrizioni subiti dalle competenze dei geometri nel settore della progettazione edilizia, della direzione lavori e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dal punto di vista normativo, i geometri denunciano il fatto di essere costretti a svolgere la loro attività professionale in un quadro legislativo ormai obsoleto (RD 274/1929); per questo chiedono di riformare l’ordinamento della professione, facendo ripartire in Senato l’iter (fermo a maggio 2012) del disegno di legge 1865 in materia di competenze professionali dei geometri, di iniziativa della senatrice arch. Simona Vicari (PdL).
Il disegno di legge, ricordiamo, consentirebbe a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati di occuparsi di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico, ristrutturazioni. Le loro competenze sarebbero però limitate agli edifici fino a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica (leggi tutti i contenuti).
La proposta di legge è stata fortemente sostenuta dai geometri e altrettanto fortemente osteggiata da architetti e ingegneri: per il Consiglio Nazionale degli Architetti “la proposta è inaccettabile sotto tutti i punti di vista perché contrasta con le direttive e risoluzioni comunitarie in materia di architettura e di urbanistica, per le quali è richiesta una laurea magistrale” (leggi tutto).
La categoria si è mobilitata per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sui crescenti attacchi e restrizioni subiti dalle competenze dei geometri nel settore della progettazione edilizia, della direzione lavori e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dal punto di vista normativo, i geometri denunciano il fatto di essere costretti a svolgere la loro attività professionale in un quadro legislativo ormai obsoleto (RD 274/1929); per questo chiedono di riformare l’ordinamento della professione, facendo ripartire in Senato l’iter (fermo a maggio 2012) del disegno di legge 1865 in materia di competenze professionali dei geometri, di iniziativa della senatrice arch. Simona Vicari (PdL).
Il disegno di legge, ricordiamo, consentirebbe a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati di occuparsi di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico, ristrutturazioni. Le loro competenze sarebbero però limitate agli edifici fino a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica (leggi tutti i contenuti).
La proposta di legge è stata fortemente sostenuta dai geometri e altrettanto fortemente osteggiata da architetti e ingegneri: per il Consiglio Nazionale degli Architetti “la proposta è inaccettabile sotto tutti i punti di vista perché contrasta con le direttive e risoluzioni comunitarie in materia di architettura e di urbanistica, per le quali è richiesta una laurea magistrale” (leggi tutto).
Norme correlate
Bozza non ancora in vigore 10/11/2009 n.1865
Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23
Regio Decreto 11/02/1929 n.274
Regolamento per la professione di geometra.
Approfondimenti
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