
Imprese e progettisti al Governo: riqualificare gli edifici e le città
NORMATIVA
Imprese e progettisti al Governo: riqualificare gli edifici e le città
Le proposte degli Stati Generali delle Costruzioni al premier Letta: mantenere il 50% per le sostituzioni edilizie e stabilizzare il 55%
Vedi Aggiornamento
del 19/11/2013
29/05/2013 - bsp;- Le misure a sostegno dell’edilizia non possono prescindere dalla sostenibilità economica e dalla qualità delle imprese, che spesso devono migliorare la loro produttività e adeguarsi ai cambiamenti. Ne sono consapevoli gli Stati generali delle costruzioni, che hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta per chiedere il pagamento dei lavori eseguiti, la stabilizzazione delle detrazioni del 50% e 55% e incentivi per la riqualificazione urbana.
Imprese e professionisti hanno infatti elaborato una serie di proposte per il rilancio del settore, mostrandosi allo stesso tempo aperti ad una riflessione sull’effettiva possibilità di realizzare gli obiettivi solo attraverso l’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi.
Queste le idee, riassunte in cinque punti, portate avanti dagli Stati generali delle costruzioni, in cui si riconoscono Ance, Anapea Confartigianato, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aci Pl, Federcostruzioni, Consiglio nazionale degli Architetti, Pat Professionisti di area tecnica, Assoimmobiliare, Confedilizia, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.
1. Pagamento dei lavori eseguiti
Secondo professionisti e imprese è necessario definire un piano rapido per il pagamento dei debiti pregressi accumulati dalle Pubbliche amministrazioni, stimati in 19 miliardi di euro. Per questo gli Stati generali delle costruzioni chiedono il rafforzamento delle misure contenute nel DL 35/2013 che al momento fissa un limite di 7,7 miliardi per i pagamenti e per il 2014 prevede una quota di pagamento di spese in conto capitale pari a 11 miliardi.
Secondo gli Stati generali per evitare l’accumulo di debiti serve inoltre l’allentamento del patto di stabilità interno introducendo il principio dell’equilibrio di parte corrente e un limite all’indebitamento, ma anche l’abolizione della responsabilità solidale fiscale.
2. Sicurezza, scuola e infrastrutture
Per gli Stati generali delle costruzioni serve un programma prioritario di investimenti, da realizzare anche con il contributo dei privati, per la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio scolastico e la rigenerazione urbana. A tale scopo, in attesa di una modifica al patto di stabilità, è considerata utile l’introduzione di una golden rule.
A detta degli stati generali una via d’uscita può essere rappresentata anche dall’immediata attuazione dei programmi infrastrutturali già finanziati, dallo sblocco degli investimenti dei piccoli Comuni, oggi paralizzati dalle norme che obbligano a ricorrere alla centrale unica di committenza, e dall’efficientamento del mercato dei lavori pubblici, con un maggiore coinvolgimento delle Pmi e il rilascio delle qualificazioni Soa svincolate dal requisito del fatturato, sempre più in calo a causa della crisi.
3. Accesso alla casa
Tra le priorità individuate dagli Stati generali delle costruzioni c’è l’individuazione di strumenti finanziari in grado di riattivare il circuito del credito con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, piani pluriennali di edilizia sociale sostenibile e la revisione dell’Imu, ce non dovrebbe più gravare sugli immobili invenduti appartenenti alle imprese edili.
4. Riqualificazione delle città
Gli Stati Generali propongono il riordino delle normative sulle trasformazioni territoriali, intervenendo ad esempio sugli standard edilizi e la strumentazione urbanistica, ma anche creando procedure più certe.
Da rivedere anche l’aspetto fiscale, con incentivi per la rottamazione dei fabbricati, il mantenimento della detrazione del 50% per gli interventi di sostituzione edilizia e la stabilizzazione del bonus del 55% per le riqualificazioni energetiche.
5. Costo del lavoro
Tra le proposte di rilancio avanzate dagli Stati generali delle costruzioni spiccano infine degli interventi per la decontribuzione degli straordinari e il miglioramento della produttività.
Il tema della crisi in edilizia è stato al centro di un incontro tra il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti e il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Tra gli strumenti per riattivare il credito agli investimenti immobiliari delle famiglie, migliorando l’accessibilità del bene casa soprattutto per le giovani coppie e per i nuclei familiari meno abbienti, è stata individuata l'emissione di obbligazioni bancarie garantite.
Altro nodo importante affrontato nel corso dell’incontro è stato l’esigenza di confermare gli incentivi per il risparmio energetico e altre iniziative volte a contribuire al rilancio del settore edilizio ed immobiliare.
Imprese e professionisti hanno infatti elaborato una serie di proposte per il rilancio del settore, mostrandosi allo stesso tempo aperti ad una riflessione sull’effettiva possibilità di realizzare gli obiettivi solo attraverso l’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi.
Queste le idee, riassunte in cinque punti, portate avanti dagli Stati generali delle costruzioni, in cui si riconoscono Ance, Anapea Confartigianato, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aci Pl, Federcostruzioni, Consiglio nazionale degli Architetti, Pat Professionisti di area tecnica, Assoimmobiliare, Confedilizia, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.
1. Pagamento dei lavori eseguiti
Secondo professionisti e imprese è necessario definire un piano rapido per il pagamento dei debiti pregressi accumulati dalle Pubbliche amministrazioni, stimati in 19 miliardi di euro. Per questo gli Stati generali delle costruzioni chiedono il rafforzamento delle misure contenute nel DL 35/2013 che al momento fissa un limite di 7,7 miliardi per i pagamenti e per il 2014 prevede una quota di pagamento di spese in conto capitale pari a 11 miliardi.
Secondo gli Stati generali per evitare l’accumulo di debiti serve inoltre l’allentamento del patto di stabilità interno introducendo il principio dell’equilibrio di parte corrente e un limite all’indebitamento, ma anche l’abolizione della responsabilità solidale fiscale.
2. Sicurezza, scuola e infrastrutture
Per gli Stati generali delle costruzioni serve un programma prioritario di investimenti, da realizzare anche con il contributo dei privati, per la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio scolastico e la rigenerazione urbana. A tale scopo, in attesa di una modifica al patto di stabilità, è considerata utile l’introduzione di una golden rule.
A detta degli stati generali una via d’uscita può essere rappresentata anche dall’immediata attuazione dei programmi infrastrutturali già finanziati, dallo sblocco degli investimenti dei piccoli Comuni, oggi paralizzati dalle norme che obbligano a ricorrere alla centrale unica di committenza, e dall’efficientamento del mercato dei lavori pubblici, con un maggiore coinvolgimento delle Pmi e il rilascio delle qualificazioni Soa svincolate dal requisito del fatturato, sempre più in calo a causa della crisi.
3. Accesso alla casa
Tra le priorità individuate dagli Stati generali delle costruzioni c’è l’individuazione di strumenti finanziari in grado di riattivare il circuito del credito con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, piani pluriennali di edilizia sociale sostenibile e la revisione dell’Imu, ce non dovrebbe più gravare sugli immobili invenduti appartenenti alle imprese edili.
4. Riqualificazione delle città
Gli Stati Generali propongono il riordino delle normative sulle trasformazioni territoriali, intervenendo ad esempio sugli standard edilizi e la strumentazione urbanistica, ma anche creando procedure più certe.
Da rivedere anche l’aspetto fiscale, con incentivi per la rottamazione dei fabbricati, il mantenimento della detrazione del 50% per gli interventi di sostituzione edilizia e la stabilizzazione del bonus del 55% per le riqualificazioni energetiche.
5. Costo del lavoro
Tra le proposte di rilancio avanzate dagli Stati generali delle costruzioni spiccano infine degli interventi per la decontribuzione degli straordinari e il miglioramento della produttività.
Il tema della crisi in edilizia è stato al centro di un incontro tra il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti e il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Tra gli strumenti per riattivare il credito agli investimenti immobiliari delle famiglie, migliorando l’accessibilità del bene casa soprattutto per le giovani coppie e per i nuclei familiari meno abbienti, è stata individuata l'emissione di obbligazioni bancarie garantite.
Altro nodo importante affrontato nel corso dell’incontro è stato l’esigenza di confermare gli incentivi per il risparmio energetico e altre iniziative volte a contribuire al rilancio del settore edilizio ed immobiliare.