Architetti: il Governo si occupi di riuso delle città e legge urbanistica
03/05/2013 - “Far ripartire senza indugi il progetto di legge per la rigenerazione urbana e per il contenimento del consumo del suolo a suo tempo presentato dall’Intergruppo parlamentare per l’Agenda urbana; dar vita alla tanto attesa legge urbanistica; varare finalmente una legge sulla architettura prevedendo, senza deroghe, l’obbligatorietà dei concorsi; nell’immediato stabilizzare gli eco-incentivi per le detrazioni fiscali e per la sostituzioni di infrastrutture”.
Sono queste le priorità che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori indica al nuovo Governo in tema di edilizia e architettura.
“Il ‘riuso’ - scrive il Cnappc in una nota - è il primo obiettivo degli architetti italiani ed è fondamentale che finalmente il Paese abbia a disposizione una legge, a suo tempo presentata da quasi tutti i rappresentanti degli schieramenti politici, che per la prima volta si occupi del territorio”.
Ma non è tutto. Gli architetti chiedono anche che venga approvata una legge urbanistica nazionale “che ponga fine alla bulimia burocratica che fino ad oggi ha soffocato e bloccato qualsiasi politica urbana attraverso un apparato normativo colpevole di una pessima qualità delle costruzioni, del massacro del paesaggio, dell’inadeguatezza agli effetti prodotti dai terremoti, delle pessime condizioni del patrimonio monumentale ed altresì del sistema delle tangenti”.
Altrettanto urgente è per il Cnappc l’approvazione di unalegge per l’architettura “che premi il merito dei progettisti e che preveda, senza deroghe di sorta, l’obbligatorietà dei concorsi di architettura. In questo modo sarà possibile superare l’asfissia in cui si trova il mercato dei lavori pubblici - oggi inaccessibile, per i troppi vincoli, al 99,7% dei professionisti italiani: premiando il merito dei progettisti e non - come accade ora - l’entità del loro fatturato e la dimensione dei loro studi”.
Nell’immediato, una delle priorità che il Cnappc indica per la politica economica del Governo è la stabilizzazione delle detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica e degli sgravi del 50% riservati alla sostituzione di infrastrutture, entrambi in scadenza a fine giugno, con il ritorno, in mancanza di una proroga dopo questa data, al vecchio 36% “sicuramente meno conveniente”.