
Abusi edilizi, prima dell’esproprio va notificato l’ordine di demolizione
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NORMATIVA
Abusi edilizi, prima dell’esproprio va notificato l’ordine di demolizione
CdS: ai nuovi proprietari deve essere inviata una nuova comunicazione altrimenti il Comune non può acquisire il manufatto
Vedi Aggiornamento
del 20/12/2023

Vedi Aggiornamento del 20/12/2023
23/04/2015 - Le opere abusive non possono essere espropriate dal Comune se prima non è stato notificato l’ordine di demolizione. La spiegazione arriva dal Consiglio di Stato con la sentenza 1927/2015.
Nel caso preso in esame, il proprietario di un edificio aveva commesso degli abusi edilizi. Dopo una serie di sopralluoghi, il Comune aveva notificato l’ordine di demolizione, che non era stato eseguito dal momento che il responsabile nel frattempo era deceduto.
Il Comune aveva così comunicato agli eredi l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale. Decisione contro cui era stato presentato ricorso.
Il Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorrenti affermando che, in base all’articolo 31 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) la sanzione di ripristino ha carattere reale perché è volta a ripristinare l’ordine preesistente e non il comportamento che lo ha alterato.
Ciò significa, hanno spiegato i giudici, che l’ordine di demolizione può essere fatto valere anche contro dei soggetti estranei all’abuso, come ad esempio gli eredi di chi ha commesso l’illecito edilizio.
Per procedere all’esproprio, invece, è necessario che prima sia stato notificato l’ordine di demolizione. Se, quindi, il soggetto che ha ricevuto l’ordine nel frattempo è deceduto, una nuova comunicazione deve essere inviata ai nuovi proprietari.
Solo dopo che i nuovi proprietari abbiano ricevuto la notifica e non abbiamo provveduto alla demolizione il Comune può procedere all’acquisizione dei beni.
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Nel caso preso in esame, il proprietario di un edificio aveva commesso degli abusi edilizi. Dopo una serie di sopralluoghi, il Comune aveva notificato l’ordine di demolizione, che non era stato eseguito dal momento che il responsabile nel frattempo era deceduto.
Il Comune aveva così comunicato agli eredi l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale. Decisione contro cui era stato presentato ricorso.
Il Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorrenti affermando che, in base all’articolo 31 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) la sanzione di ripristino ha carattere reale perché è volta a ripristinare l’ordine preesistente e non il comportamento che lo ha alterato.
Ciò significa, hanno spiegato i giudici, che l’ordine di demolizione può essere fatto valere anche contro dei soggetti estranei all’abuso, come ad esempio gli eredi di chi ha commesso l’illecito edilizio.
Per procedere all’esproprio, invece, è necessario che prima sia stato notificato l’ordine di demolizione. Se, quindi, il soggetto che ha ricevuto l’ordine nel frattempo è deceduto, una nuova comunicazione deve essere inviata ai nuovi proprietari.
Solo dopo che i nuovi proprietari abbiano ricevuto la notifica e non abbiamo provveduto alla demolizione il Comune può procedere all’acquisizione dei beni.
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Norme correlate
Sentenza 15/04/2015 n.1927
Consiglio di Stato - Illegittima l'acquisizione gratuita senza la notifica dell’ordine di demolizione
Decreto Pres. Repubblica 06/06/2001 n.380
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia (Testo Unico Edilizia - TUE)
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