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Diagnosi sismica, Fondazione Inarcassa: ‘corretto che spetti solo a ingegneri e architetti’

Diagnosi sismica, Fondazione Inarcassa: ‘corretto che spetti solo a ingegneri e architetti’

Il Presidente Tommasi risponde al commento dei Geometri esclusi dal decreto sul Sismabonus

Vedi Aggiornamento del 29/03/2017
Diagnosi sismica, Fondazione Inarcassa: ‘corretto che spetti solo a ingegneri e architetti’
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 29/03/2017
07/03/2017 - "Solo ingegneri e architetti possono occuparsi della classificazione del rischio sismico ed è giusto escludere le altre categorie che non possiedono le stesse competenze".
 
Questo il pensiero della Fondazione Inarcassa che interviene in merito alla scelta operata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Decreto di attuazione del Sismabonus, di assegnare le diagnosi sismiche solo a ingegneri e architetti.
 

Classificazione sismica, Tomasi: solo a ingegneri e architetti

“Nessun errore, nessunissimo errore”, così interviene Andrea Tomasi, Presidente della Fondazione Inarcassa, in relazione al commento del Presidente del Consiglio Nazionale Geometri, Maurizio Savoncelli, sull'esclusione dei geometri. 

Secondo il Presidente Tomasi, il Ministro Graziano Delrio non ha commesso nessun errore ma ha voluto ribadire l’esclusiva competenza degli architetti e ingegneri in merito alla valutazione dell’efficacia degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico.
 
“Assolutamente corretta, dopo tanta confusione di competenze in quest’ultimo periodo, la previsione del provvedimento emanato da Delrio che riserva, all’art. 3, solo a ingegneri e architetti le attività tecniche relative agli interventi destinati alla riduzione del rischio sismico. La normativa in materia è precisa e la giurisprudenza consolidata; così si ritorna in un alveo corretto che rispetti norme e leggi” ha dichiarato Tomasi.


Rischio sismico: guerra tra competenze

Il commento del Presidente Tomasi arriva in seguito alle dichiarazioni del Presidente dei Geometri che aveva considerato l’esclusione della categoria un errore a cui il Ministro Delrio avrebbe dovuto porre rimedio.
 
Anche i Periti Industriali si erano subito mobilitati, accanto ai geometri, inviando al Ministro Delrio una lettera con la richiesta di un immediato correttivo al provvedimento.
 
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