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Strategia energetica nazionale, consultazione prorogata al 31 agosto

Strategia energetica nazionale, consultazione prorogata al 31 agosto

Tra le proposte: stabilizzazione dell’ecobonus per le riqualificazioni profonde e Fondo di garanzia per l’eco-prestito

Vedi Aggiornamento del 26/10/2017
Strategia energetica nazionale, consultazione prorogata al 31 agosto
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 26/10/2017
05/07/2017 - È stato prorogato al 31 agosto il termine per partecipare alla consultazione pubblica sulla Strategia energetica nazionale (SEN). Obiettivi del documento sono la diffusione delle energie rinnovabili e la progressiva decarbonizzazione dell’economia.
 
Il settore residenziale deve contribuire al raggiungimento di questo traguardo con l’efficientamento energetico degli edifici. Per questo, secondo la SEN, è necessario rivedere gli incentivi per chi intraprende gli interventi di riqualificazione.
 

Stabilizzazione dell’ecobonus per le riqualificazioni profonde

La SEN ritiene prioritarie le iniziative in ambito residenziale dal momento che si tratta di un segmento di consumo ad alto potenziale.
 
Con questo scopo propone di stabilizzare il meccanismo per gli interventi di riqualificazione energetica che interessino in maniera integrata l’intero edificio e di coinvolgere maggiormente le banche. Gli interventi di riqualificazione “profonda” consentono i risultati maggiori in termini di risparmio energetico, ma sono anche i meno presi in considerazione a causa degli alti investimenti iniziali di cui i proprietari devono farsi carico.
 
A complicare la situazione c’è un altro fattore: la maggior parte degli italiani vive in condominio. Per effettuare una riqualificazione profonda è necessario intervenire sia sulle parti comuni, sia sui singoli appartamenti. Il che presuppone che ci sia l’accordo dei condòmini, tra i quali andrà ripartito l’incentivo.
 
Per facilitare gli interventi di efficientamento energetico nei condomìni è stato ideato il meccanismo della cessione del credito, in base al quale i condòmini cedono il bonus all’impresa che effettua i lavori, o ad un altro soggetto, e in cambio ottengono uno sconto immediato sul costo dei lavori o un successivo risparmio in bolletta. In alternativa, l’intervento può essere realizzato a costo zero per i condòmini perché a finanziare i lavori è una società che poi “si appropria” per un certo periodo del risparmio energetico ottenuto intascando la differenza tra il prezzo della bolletta energetica pagato dai condòmini e le somme effettivamente versate ai soggetti che erogano l’energia. A questo scopo la SEN sta valutando di studiare delle convenzioni con i venditori di energia.
 
C’è però un’altra complicazione. I condòmini hanno situazioni economiche e fiscali diverse. Se tutti possono optare per la cessione del credito, solo gli incapienti possono cedere la loro quota di bonus alle banche, il che potrebbe complicare i meccanismi di calcolo.
 
La stabilizzazione degli incentivi per la riqualificazione profonda e il coinvolgimento degli istituti finanziari potrebbe quindi creare un panorama di maggiore sicurezza e aumentare la propensione alla spesa.
 

Fondo di garanzia per l’eco-prestito

Il maggiore coinvolgimento delle banche implica, propone la SEN, anche la creazione di un fondo di garanzia per stimolare i finanziamenti per l'efficienza energetica da parte degli istituti di credito.
 
Il Fondo dovrebbe privilegiare le tipologie di intervento standardizzato con risparmi energetici certi sulla base di una lista preventivamente predisposta considerando vari elementi, come la classe energetica dell'edificio, la zona climatica e la tipologia di intervento da realizzare.
 
Anche in quest’ottica, la possibilità di cedere alle banche il credito corrispondente al bonus permetterebbe di ridurre ulteriormente il rischio per l'istituto di credito e concorrerebbe a contenere il tasso di interesse del finanziamento.
 

Ecobonus graduato in base ai risultati raggiunti

Perché gli incentivi diventino più performanti, la SEN ritiene che le aliquote non dovrebbero essere uguali per tutte le tipologie di intervento, ma dovrebbero premiare chi affronta un lavoro di “deep renovation”.
 
Secondo la SEN, inoltre, gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici dovrebbero essere integrati con i bonus sulle ristrutturazioni e sul miglioramento antisismico, che al momento sono invece slegati tra loro. Questo non consente di valutare il risparmio energetico che si può conseguire grazie ad una ristrutturazione.
 

Maggiori controlli sugli impianti

La SEN prevede inoltre una stretta sui controlli sulle prestazioni e l’utilizzo degli impianti di riscaldamento e raffrescamento.
 
L’intento è sostituire progressivamente gli impianti altamente emissivi (quali caldaie a gasolio e impianti a biomasse non efficienti) con tecnologie a bassa emissione ed alta efficienza. Si valuterà la possibilità di intensificare l'attività di monitoraggio delle ore di funzionamento degli impianti di riscaldamento, ma anche l’introduzione di nuovi limiti sull'utilizzo degli impianti di raffrescamento (giorni di utilizzo, orari, temperature minime) in relazione alla zona climatica di riferimento.
 
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