19/03/2018 - Waterproof è un innovativo format di concorso d’architettura che ha l’obiettivo di connettere progettisti e aziende produttrici. Promosso da Confindustria Venezia e Rovigo e supportato da Camera di Commercio Delta Lagunare, Università Iuav di Venezia e ANCE, si è svolto nel 2017 e ha visto protagoniste sei aziende partner del territorio veneziano, che hanno messo a disposizione know-how e materiali per permettere ai partecipanti di proporre soluzioni progettuali concrete e costruibili.
L’edificio a bando di concorso di questa prima edizione è stato messo a disposizione da Iuav, che ha chiesto di proporre soluzioni innovative per la riqualificazione della sede di Ca’ Tron, nel centro storico di Venezia. Pur non essendo prevista la realizzazione del progetto, l’intento era quello di raccogliere idee realmente costruibili, prevedendo posa in opera, strategie di cantiere smart e studio di dettagli costruttivi con i materiali delle aziende partner, il tutto accompagnato da un prototipo di dettaglio per toccare con mano l’utilizzo innovativo dei prodotti.
Oltre 900 progettisti in tutto il mondo hanno manifestato interesse per il concorso e più di 40 di loro si sono effettivamente iscritti. Dalla selezione della giuria internazionale sono così emersi i progetti vincitori.
Il primo premio è andato allo studio FAS(t) con sede a Mosca e diretto da Alexander Ryabskiy and Ksenia Kharitonova. Ilsecondo premio ha visto protagonista lo studio Barman di Venezia, fondato da Roberta Bartolone e Giulio Mangano. Infine ilprogetto classificato terzo è stato realizzato da un team di architetti conosciutisi al Politecnico di Milano e provenienti da Iran e Giappone: Arian Heidari Afshari, Mehrnaz Rajabi, Tsubasa Hoshi, Hirotaka Sugisaki.
In tutti i progetti uno degli aspetti vincenti è stato l’aver messo in stretta connessione concept generale e dettagli costruttivi, con un rimando continuo all’uso innovativo di prodotti delle aziende partner, dando così alle proposte un grado di concretezza coerente con le richieste del bando e un alto grado di sostenibilità, non solo ambientale ma anche economico.
Si passa così dall’unicuum allo sviluppo di un’architettura che possa essere prodotta, ripetuta e riutilizzata in altri contesti con le medesime caratteristiche.
Al di là delle peculiarità specifiche delle singole proposte, in ognuno dei tre progetti segnalati emergono dei parametri di intervento generali e ripetibili, che dimostrano come sia possibile attivare un percorso di rinnovamento anche in un contesto storico-artistico di alto valore come quello veneziano. Le idee che ne derivano trascendono la singola occasione progettuale e tracciano alcune linee guida per una possibile Venezia futura, in grado di accogliere proposte di architettura contemporanea che le permettano di crescere e di mantenersi viva come città, nel rispetto della sua unicità e del suo patrimonio costruito.
1° classificato - Gentle Intervention
2° classificato - A Way Through
3° classificato - Hyaloid Servant
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