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Bagnoli, Oice: ‘professionisti italiani esclusi dalla gara per la bonifica’

Bagnoli, Oice: ‘professionisti italiani esclusi dalla gara per la bonifica’

Scicolone: troppo alta la richiesta di copertura assicurativa contro i rischi professionali per 217 milioni, pari all’intero importo dei lavori

Vedi Aggiornamento del 17/07/2018
Foto: Invitalia - Twitter
Foto: Invitalia - Twitter
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 17/07/2018
18/04/2018 - “La gara per il risanamento di Bagnoli impedisce la partecipazione ai progettisti italiani con un’impropria richiesta di polizza assicurativa”. È la denuncia dell’Oice, che ha presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione.
 

Bonifica di Bagnoli, il bando

Al centro della controversia c’è il bando per il risanamento dell’area di Bagnoli, un quartiere della periferia di Napoli da bonificare dopo aver ospitato molti impianti industriali inquinanti.
 
Di bonifica e risanamento di parla dalla fine degli anni Novanta, ma le procedure sono sempre andate a rilento.
 
A febbraio 2018 Invitalia ha pubblicato un bando da 19 milioni di euro per la progettazione dei lavori di bonifica. Tra i requisiti per la partecipazione alla gara è stata chiesta una copertura assicurativa contro i rischi professionali per 217 milioni di euro, cioè pari all’importo stimato dei lavori.
 

Gare di progettazione, fatturato o polizza assicurativa

Il Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) e le linee guida Anac n.1 sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria prevedono che, per accertare la capacità economico finanziaria del professionista, singolo o associato, che partecipa alla gara, la Stazione Appaltante può chiedere di dimostrare il fatturato globale per servizi di ingegneria e di architettura espletati nei migliori tre esercizi dell'ultimo quinquennio antecedente la pubblicazione del bando, per un importo massimo pari al doppio dell'importo a base di gara.
 
In alternativa al requisito del fatturato, la Stazione Appaltante può prevedere che la capacità economico finanziaria sia dimostrata con un livello adeguato di copertura assicurativa contro i rischi professionali per un importo percentuale fissato in relazione al costo di costruzione dell'opera da progettare.
 

Bonifica di Bagnoli, l’esposto di Oice

“Abbiamo apprezzato  - esordisce il presidente dell’Oice, Gabriele Scicolone, in una nota - che Invitalia abbia avviato nei mesi scorsi un confronto con le rappresentanze del nostro settore, così come abbiamo preso atto dello sforzo compiuto nel precisare che in caso di raggruppamento la polizza debba essere coperta per il 51% (108 milioni) dalla mandataria, ma qui il problema è generale, e lo abbiamo fatto presente da subito, perché con questa clausola si è applicata in maniera impropria e distorta la norma del codice e la linea guida Anac n.1 rendendo impossibile alla totalità degli operatori italiani la partecipazione alla gara”.
 
Secondo Scicolone, Invitalia avrebbe potuto chiedere, come requisito per la partecipazione alla gara di progettazione, un fatturato pari a 38 milioni di euro, cioè il doppio dell’importo dell’appalto, così come previsto dal Codice Appalti.
 
“La possibilità di chiedere una polizza r.c. professionale - ricorda Scicolone - è stata introdotta per aumentare la concorrenza e non per ridurla. Inoltre non si comprende la necessità di una polizza così elevata se poi si chiede anche una polizza assicurativa ad hoc per i danni da errore o omissione del progetto con un massimale di 2,5 milioni. Non si discute la necessità che i criteri di selezione siano proporzionati all’oggetto della gara, ma l’articolo 83 del codice prescrive che si debba assicurare - testualmente - l’interesse pubblico ad avere il più ampio numero di partecipanti. E questo non avviene affatto, anzi la misura adottata, ingiustificata dal punto di vista tecnico, va in senso diametralmente opposto”.
 
“Ci siamo mossi - conclude il Presidente Oice - chiedendo all’Autorità un intervento incisivo e urgente sulla forte spinta di tutta la nostra base associativa, comprese le grandi aziende di settore, ma anche perché crediamo che l’interesse primario sia quello di evitare che la gara vada deserta e che si possano acquisire offerte da soggetti competenti, esperti ed affidabili, a partire dalle diverse organizzazioni tecnico-professionali che in Italia possono mettere a disposizione il loro know-how per questo importante e delicato  intervento. Meglio sarebbe stato, a nostro avviso, optare per la richiesta di un fatturato”.
 
I termini della gara scadono il 10 maggio. Resta ora da capire se Invitalia prenderà in considerazione i suggerimenti dell’Oice.
 
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